flumini nel mondo

sabato 11 febbraio 2012

Il giorno delle foibe


Foiba è il termine con cui, in Venezia Giulia, si indicano  grandi  caverne verticali, o pozzi. 


Il termine "foibe" è oggi comunemente associato agli eccidi commessi dai partigiani jugoslavi comunisti durante e subito dopo la seconda guerra mondiale, ma impropriamente perché  solo una minima parte delle vittime fu occultata nelle foibe, mentre la maggior parte perse la vita nelle prigioni o nei campi o nei trasferimenti.

La Foiba di Basovizza, dichiarata monumento nazionale nel 1992, è il simbolo di tutte le atrocità commesse sul finire della seconda guerra mondiale e negli anni successivi dalle milizie e dai fiancheggiatori del dittatore comunista Tito.
La Foiba si trova nei pressi dell'abitato di Basovizza sull'altipiano del Carso a pochi minuti dal centro di  Trieste


In quelle voragini dell’Istria, fra il 1943 e il 1947, furono gettati, vivi e morti, quasi diecimila italiani. Subito dopo la firma dell’armistizio dell’8 settembre 1943, in Istria e in Dalmazia i partigiani slavi si vendicarono contro i fascisti e gli italiani non comunisti e la violenza aumentò nella primavera del 1945, quando la Jugoslavia occupò Trieste, Gorizia e l’Istria.
A cadere dentro le foibe ci furono fascisti, cattolici, liberaldemocratici, socialisti, uomini di chiesa, donne, anziani e bambini.

Le vittime dei titini venivano condotte, dopo atroci sevizie, nei pressi della foiba; qui gli aguzzini bloccavano i polsi e i piedi con filo di ferro e successivamente, legavano gli uni agli altri.   I massacratori si divertivano a sparare al primo malcapitato del gruppo che ruzzolava  nella foiba spingendo con sé gli altri. (Il disegno è tratto da un opuscolo inglese).


La commemorazione della giornata delle foibe si è tenuta nella sala consiliare del Comune di Quartu. Il Centro Sociale diretto dalla dottoressa Carmina Sciolla ha presentato un brano tratto dal libro scritto da Graziano Udovisi, unico sopravvissuto alle foibe morto recentemente, in cui racconta la drammatica esperienza vissuta.
 
 Leggono il brano:Giovanni Agus, Massimo Delle Fratte, Marina Cabras, Enrica Boy 

Durante la cerimonia e in chiusura si è esibito il Coro polifonico della Città di Quartu.


1 commento:

Massimo ha detto...

Grazie !