flumini nel mondo

lunedì 30 marzo 2009

Villacidro


Il paese è celebre non solo per le sue bellezze naturali e per i suoi boschi ricchi di acque cristalline, ma soprattutto per l'amenità dei suoi campi coltivati e per la prelibatezza dei frutti. Antoine-Claude Pasquin, il Valery del "Voyage en Corse, à l'ile d'Elbe, et en Sardaigne" del 1837, scrive di Villacidro e delle sue "valli rinfrescate dai molti ruscelli e coltivate ad alberi da frutta (che) ne fanno un luogo tra i più piacevoli e salubri dell'isola" e del "giardino" dei "vescovi di Ales" che abbonda di aranci una grandezza straordinaria" e dei "giardini di Villascema, una foresta di alberi da frutta e soprattutto di ciliegi che forniscono ciliegie ai mercati di Cagliari e del Campidano".
Gabriele D'Annunzio scrisse dei "boschi d'aranci" di Villacidro e celebrò l'abbondanza delle sue acque col famoso sonetto dedicato alla cascata "Sa Spendula", sonetto che compose, probabilmente non da solo, in occasione della sua visita al paese in compagnia di Cesare Pascarella e di Edoardo Scarfoglio.
I tre "turisti" ammirarono l'incantevole cascata in compagnia di alcuni amici villacidresi, tra i quali il prof. Giuseppe Todde, che li guidarono nella scampagnata primaverile alla "spendula" di Seddanus, il 17 maggio del 1882.
Un altro viaggiatore d'eccezione, Michele Prisco, nel suo libro di memorie, "Il cuore della vita", riserva più di due pagine a Villacidro, scrivendo, tra l'altro, "la Spendula meritava una poesia, e poi qualcosa, nel paesaggio, ricorda i monti d'Abruzzo e forse un'ancestrale emozione dovette ispirare D'Annunzio quando ci venne".

Nella cittadina è ambientato il romanzo Paese d'ombre, il capolavoro di Giuseppe Dessì, e qui si svolge, ad opera della Fondazione Dessì, il Premio Letterario Nazionale Giuseppe Dessì.
Oltre che per le ciliege e le arance, il paese è famoso anche per i suoi splendidi dintorni ricchi d'acqua e di foreste.




Nella foto la piazza Zampillo e, di fronte in fondo, la sede del Café Letterario dove si svolgono spesso incontri letterari. Qui a lato è rappresentato invece il Lavatorio, unica testimonianza superstite di un complesso di opere pubbliche, voluto dall'amministrazione comunale sul finire dell'Ottocento e iniziato con la sistemazione e l'imbrigliamento del rio Fluminera.

Cliccando su Farmamuseo , farete una visita virtuale al museo " Sa potecaria", raccolta di arredi, utensili e strumenti attinenti l’arte sanitaria in generale e quella farmaceutica più in particolare.
Via Roma, 17 - 09039 Villacidro (CA)Telefono: 070-932017; Fax:070-9310149

venerdì 27 marzo 2009

Incendio nella cattedrale a Villacidro



Sabato 28 Marzo a Villacidro, alle ore 18,00 presso il Café Letterario, in piazza Zampillo, si terrà la presentazione del romanzo di Paolo Maccioni INCENDIO NELLA CATTEDRALE.
Parteciperà l'autore. Accompagnamento musicale a cura di Chico Boy.

(Al termine della serata sarà offerto un rinfresco.)

La serata è organizzata dalla libreria Paese d'ombre del dr. Gianpiero Carta

domenica 22 marzo 2009

Il Parco Molentargius chiude i battenti

Nel giro di poco tempo due colpi gravi sono stati inferti al turismo di Quartu: la chiusura dell'ufficio turistico di Margine Rosso e questa del parco.

Apprendiamo, infatti, che la direzione del Parco Molentargius (nella foto: la palazzina della direzione) ha deciso di chiudere il libero accesso al pubblico, che pure era limitato solo ad alcune zone ed in determinati orari, fino a data da stabilirsi. La chiusura avviene all'inizio o quasi della stagione turistica, quando tutti gli sforzi di chi è preposto allo sviluppo di questo settore, sono o dovrebbero essere concentrati ad ottenerne il successo.
Ciò che sembra inverosimile è la motivazione: uno o più branchi di cani randagi la fanno da padroni nel parco mettendo a serio rischio l'incolumità dei visitatori oltre quella delle specie protette. Ciò che rende quasi inverosimile l'intera faccenda è che i comuni di Cagliari, Quartu, Quartucciu e Selargius, insieme, non siano ancora riusciti a trovare il modo (leggi soldi) per combattere questi branchi selvaggi e renderli innocui. Il problema dei cani non è infatti nuovo.

Certamente, la crisi mondiale che si aggiunge a quella atavica della Sardegna, rende necessarie economie, ma la paura è che a farne le spese sia soprattutto un settore come il turismo che può avere un ruolo trainante per l'economia di tutta la Sardegna e, quindi, per la risoluzione delle sue crisi.
La speranza è che gli amministratori del parco facciano di tutto per risolvere definitivamente e al più presto il problema in modo che, residenti e non, possano riottenere la fruibilità di un gioiello della natura.

venerdì 20 marzo 2009

Per amore solo per amore

Passione Morte Risurrezione Ascensione al cielo di Gesù



Parrocchia di Santa Maria degli Angeli - Flumini di Quartu - Sabato 21 Marzo 2009 - ore 19,15

sabato 14 marzo 2009

Il monte Arci



In un mondo che sembra impazzito, con problemi giganteschi come le guerre devastanti o l'espansione della povertà, o la pericolosa diffusione di cibi transgenici, e tanti altri in cui ciascuno si sente coinvolto e impaurito, parlare delle cose di casa nostra e dei piccoli angoli che ci circondano e che possono rallegrarci un pochino l' esistenza, diventa quasi una bestemmia.


Abbandoniamo per un momento ricerche di soluzioni per la salvezza dell'umanità e dedichiamo alla gioia un lembo di piccolo presente: prendiamo la nostra auto e facciamo una gita al monte Arci. Troveremo un mondo fermo all'età della pietra, e la pietra è l'ossidiana. Visitando i sentieri in cui l'ossidiana è stata ed è tuttora presente, si scoprirà l'immensità di una terra la cui origine si perde nei secoli che precedono la vita d'oggi. In questa terra antica, in cui sono racchiusi misteri non ancora scoperti, non si trova l'ansia di chi teme che il mondo stia per fermarsi da un momento all'altro; si respira, invece, la calma di una vita vissuta da popoli che l'abitavano millenni prima di noi e che ce l'hanno consegnato con i ritmi che impongono i boschi, le vegetazioni, i silenzi. In questi luoghi vale la pena di sostare a rigenerare le menti.



Museo dell'ossidiana a Pau




Informazioni utili:


Indirizzo: via San Giorgio 90 Pau; telefono: +39 0783 934009 Ente titolare: Comune di Pau Gestione: Geoparco Società Cooperativa a r.l. di Cagliari Orari: 9.00-13.00 e 14.00-17.00 Biglietto: gratuito

lunedì 2 marzo 2009

Costanzo Niola

Osservando con grande attenzione la fotografia si può identificare nel tondo bianco il viso di un uomo austero, con gli occhi chiusi o, comunque con le palpebre abbassate. La fotografia non è nitida ma se si ha un po' di pazienza si riesce a distinguere chiaramente i contorni del viso e persino di una barba che rimane nascosta dal resto della roccia.

Per chi è poco abituato all' osservazione dei particolari è un esercizio difficile, ma per Costanzo Niola non solo è facile, ma è una vera e propria passione che si manifesta nello scorgere forme particolari in oggetti naturali come pietre, radici, rami, rocce, che altri non percepiscono immediatamente. Lui raccoglie questi reperti e dopo averli trasformarti con semplici ritocchi e a volte anche senza, rendendoli intellegibili a tutti, li cataloga e li colleziona.

E' un po' come fotografare le nuvole quando queste sembrano divertirsi in cielo a sagomare disegni fantastici che spariscono da un momento all'altro e che solo l'esperienza e l'abilità di un artista riesce a carpire con l'obbiettivo ed a fissare sulla carta.

Niola ha una vastissima collezione di reperti curiosi e unici, catalogati, intitolati e supportati da basi che ne esaltano la bellezza e che già sono state oggetto di mostre in diversi centri e in varie occasioni. Sarebbe oltremodo interessante che queste opere di Niola venissero portate alla conoscenza anche qui da noi, magari su iniziativa del Comune di Quartu che dispone di sale adatte ad una importante esposizione.

Oltre a questa passione Niola coltiva anche l'arte della lavorazione dell'ossidiana, la materia prima che egli stesso va a ricercare nel suo monte Arci e che trasforma in sculture preziose.

Chi lo conosce sa che la sua vena artistica non si esaurisce con la ricerca delle pietre o con la scultura dell'ossidiana, ma si esprime anche con la musica, e in certe sue composizioni si rincorrono malinconie e sensi di solitudine provocate dai silenzi dei boschi del monte Arci in cui lui si immerge di frequente.

(foto e articoli sono tratti da: Periodico I:C:M: Intergruppo Cultura Marrubiu - febbraio 2008)