flumini nel mondo

venerdì 17 dicembre 2010

Letterina a Babbo Natale 2010

Caro Babbo Natale, vorrei che ritagliassi un briciolo del tuo prezioso tempo per dedicarlo al regalo che ti chiedo per questo Natale 2010. Mi piacerebbe avere un trenino. Un trenino vero, anche se non ad alta velocità, come quelli che sfrecciano sui binari dell'Italia di cui anche noi che viviamo in questa isola, volenti o nolenti, facciamo parte.
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Ma se pensi che il treno sia troppo, mi accontento di una efficiente rete di trasporti a mezzo di pullman, purché copra interamente la Sardegna e si possa facilmente arrivare in ogni punto del nostro territorio.
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Il fatto è che mi piacerebbe girare per i paesi, soprattutto ora che i loro amministratori hanno inventato Sagre e Feste che prima non c'erano, e per farlo, dato che mancano i treni e non ci sono nemmeno i pullman,  o se ci sono, sono del tutto insufficienti, devo utilizzare la mia vecchia automobile e sono quindi costretto a percorrere spesso strade dissestate, talvolta piene di buche e prive di segnalazioni. ( In alternativa potresti regalarmi strade lisce, asfaltate e percorribili senza inciampi, ben segnalate e perché no, illuminate di notte nei punti strategici). Ma forse pensi che sia esagerato nella mia pretesa, ed effettivamente rileggendo la lettera anche io mi sono convinto,  ( in fondo siamo in Europa solo a parole,  che cosa vogliamo?) e allora mi limito a  farti una richiesta  molto più modesta.
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Poiché abito nella costa di Quartu, dove i bus che effettuano il servizio di trasporto pubblico per collegarla con la città madre ( talvolta matrigna), passano ( quando passano) una volta ogni ora circa, non sempre puliti e qualche volta condotti da autisti scorbutici, vorrei semplicemente che mi regalassi un servizio più efficiente. Sarebbe un bel regalo collettivo di cui approfitterebbero anche tutti coloro che come me hanno la dimora in questi luoghi, sia d'estate che d'inverno.
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Ti ringrazio molto  e come segno della mia riconoscenza ti mando un augurio grande come un autobus ( dato che siamo in tema) che vorrai estendere a tutti coloro ai quali porterai il tuo messaggio di pace.
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Grazie di cuore e auguri da Paolo Maccioni.

martedì 2 novembre 2010

Santu Lussurgiu tra storia e poesia

Antica dimora del Gruccione

Nella Sardegna centro occidentale, in provincia di Oristano, sul massiccio del Montiferru, si trova Santu Lussurgiu. Le sue montagne tra le quali svetta Monte Urtigu, sono ricoperte di boschi secolari ricchi di sorgenti, ruscelli e cascate d’acqua purissima. Sul massiccio vive il cervo sardo e il muflone, tra i dirupi nidifica ancora il più grande dei rapaci d’Italia, il grifone.

Nel corso del Festival della Letteratura svoltosi a Santu Lussurgiu nell’Agosto corso, ottimamente organizzato dall’infaticabile Angela Ragusa,
al quale sono stato gentilmente invitato a partecipare con il romanzo Incendio nella Cattedrale,

ho conosciuto l'opera del poeta Giovanni Corona.

 Porta avanti la diffusione della sua produzione letteraria la Associazione Elighe Uttiosos di Santu Lussurgiu


 

giovedì 9 settembre 2010

Modigliani e la Sardegna

Un piccolo ritratto lega Amedeo Modigliani alla Sardegna.

Si tratta della giovane Medea Tacci, amica e compagna di giochi nel periodo trascorso in Sardegna, che morì a causa di una meningite fulminante. Modì, allora quattordicenne, decise di ritrarla per farne dono alla famiglia. La giovane è ritratta di profilo con una tecnica pittorica ben lontana dalle linee stilizzate e sinuose della più conosciuta maniera di Amedeo Modigliani.

All’epoca l’artista si trovava a Grugua, un’immensa tenuta dell’iglesiente di proprietà della famiglia Modigliani, che già da tempo stringeva amicizia con Tito Taci, imprenditore toscano, padre di Medea.



Amedeo Modigliani nacque a Livorno, il 12 luglio 1884 e, come riportano le sue numerose biografie la sua non fu una vita felice. Quando nacque l'Ufficiale Giudiziario bussò alla porta in via Roma n. 38 per eseguire il pignoramento mobiliare a seguito del fallimento del padre di Amedeo, Flaminio Modigliani, commerciante di legname e minerali.

Flaminio Modigliani era un imprenditore minerario livornese che operava in Sardegna e in Lombardia nel settore minerario ricercando ed impiantando miniere di piombo e zinco. La ditta dei Fratelli Modigliani arrivò da Livorno in Sardegna verso il 1874. Essi gestivano assieme a Enrico Serpieri divenuto il padre della metallurgia dell’isola e che poi a Livorno nel 1883 sarà il fondatore della Soc. Montecatini, la miniera di piombo di Baueddu (Malacalzetta). Nella foto la casa dei Modigliani a Grugua. 


Ingresso alla tenuta Modigliani


Ruderi villa Modigliani



Nel 1881, tutto il settore dei metalli entrò in crisi e molte miniere sospesero l’attività  causa della discesa del prezzo dello zinco. Nel 1882 il prezzo dei metalli continuò a scendere Nel 1883 il prezzo dello zinco diminuì ulteriormente e il 15 ottobre 1883 la "Societè des Zincs Francais" che operava in Sardegna fu dichiarata fallita a Parigi. Gli avvenimenti per i Modigliani precipitarono all’inizio del 1884 precisamente il 31 Marzo, quando da Livorno sopraggiunse a Bergamo il foglio annunci legali con riportato il loro fallimento.

La proprietaria delle miniere divenne la Banca di Roma, creditrice dei Modigliani. Le miniere di queti ultimi restarono attive fino ai giorni nostri.

Il piccolo Modì venne allevato dalla madre e abbandonò presto gli studi per darsi totalmente alla sua passione artistica.
(nudo) 
I dissapori del padre Flaminio e la madre aumentarono fino ad arrivare alla separazione.

Modì si allontanò presto dalla famiglia per cercare una sua via. Conobbe momenti di grande difficoltà aggravati dalla sua cagionevole salute e dalle abitudini viziose fino a trovare la morte in età giovanissima.

E' lecito immaginare che il miglior periodo della sua vita sia stato proprio quello vissuto in Sardegna, trascorso nella spensieratezza della adolescenza e tra gli splendidi scenari naturali esistenti nell' immenso
territorio della loro azienda.

giovedì 1 aprile 2010

Parliamo di turismo

La Sardegna ha poche materie prime da trasformare, tranne alcune, come il sughero o il granito e poche altre.

Le miniere hanno esaurito la loro utilità.

L'industria ha fallito l'obbiettivo di creare un benessere diffuso.
L'agricoltura e la pastorizia sono relegate ad un ruolo limitato.



Tutti concordano sul fatto che il turismo è una fonte importante di reddito che riversa su tutti i suoi effetti benefici.





Tutti sono convinti che le bellezze naturali della nostra isola rappresentano una ricchezza da utilizzare come avviene, ad esempio, nel Trentino Alto Adige, meta di turisti sia in inverno che in estate. E' anche universalmente riconosciuto che la mitezza del clima favorisce l'allungamento delle stagioni.




E allora perchè il turismo non decolla? Quali sono gli ostacoli?


I soldi innanzitutto. Non ce ne sono. E quelli che ci sono non bastano.




La nostra mentalità, in second'ordine: non siamo sufficientemente preparati per l'accoglienza turistica, considerata spesso come umiliante servilismo verso gli estranei.


Allora non si può fare nulla? Dobbiamo lasciar fare al destino?


No! Si può cominciare dal basso: la pulizia.
Chi amministra i nostri Comuni anche i più piccoli, deve rendersi conto che i soldi spesi per il decoro del proprio comune ( ad. es. tenere pulite le strade non una volta a Pasqua ma sempre, tutti i giorni dell'anno) sono più efficaci dell'acquisto, ad esempio, di beni immobili di prestigio riservati, di solito, a pochi eletti. Quindi maggiori risorse agli assessorati alla nettezza urbana.



Servizi igienici. Non è accettabile che le necessità fisiologiche delle persone vengano trascurate come se non esistessero. Molte volte, in certe città o paesi, la ricerca di un semplice gabinetto diventa una impresa quasi impossibile.

Cura del verde. Non sono indispensabili opere faraoniche, se non si hanno le possibilità, ma è molto utile curare quello che già esiste. Anche piccoli interventi ma a carattere continuativo e non una tantum.


Insegnare a scuola che il turista è un tuo amico e lo devi aiutare a star bene perchè lui a sua volta, con la sua presenza, fa star bene te.

Queste cose costano poco o nulla. Possono essere effettuate con un poco di buona volontà.

martedì 16 marzo 2010

A Flumini si parla di Grasse

Palazzi medioevali all'interno di Grasse

Abbarbicata alle pendici delle Prealpi 17 km a nord di Cannes a 350 m di altitudine, GRASSE è da secoli uno dei principali centri francesi per la produzione di profumi. Qui i maestri profumieri(detti anche 'nez', 'nasi') utilizzano il loro talento naturale per identificare, con una rapida annusata, 6000 odori.
Fin dal Medio Evo, Grasse è stata un importante centro economico: la presenza di concerie che producevano pelli di qualità eccezionale la resero nota in tutta Europa. Nel XVI secolo, due eventi determinarono la nascita dell'industria dei profumiera di Grasse: la moda dei guanti profumati, lanciata da Caterina de' Medici, e la coltura delle piante aromatiche che forniscono alle concerie le materie prime per profumare il cuoio.
La città e la regione circostante producono anche alcuni dei fiori più pregiati di Francia, tra cui gelsomino, rosa, centifolia, lavanda, mimosa, fiori d'arancio e narciso.
Oggi, alla produzione di profumi e saponi si è aggiunta quella delle essenze per la fabbricazione dei cosmetici e degli aromi alimentari, e l'industria progredisce incessantemente portando lavoro e ricchezza a tutta la città e i paesi circostanti.
Delle circa 40 profumerie di Grasse, che danno lavoro a 3000 persone una delle più importanti è la Fragonard che ha un museo storico aziendale e un'officina dimostrativa aperti al pubblico in un'ex conceria del XVII secolo nel centro cittadino. Partecipando alle visite guidate si accede alle cantine dove viene fornita una breve introduzione alla realizzazione del profumo, dall'estrazione alla distillazione, al lavoro del 'nez', per poi passare allo spaccio aziendale, dove è possibile fare acquisti a prezzi nettamente scontati.
I suoi fiori simbolo (gelsomino e rosa centifolia), sono celebrati ogni anno in due grandi manifestazioni: in maggio Expo Rose (30 000 rose arrivano dalla Francia e dall'Italia per una festa che dura 4 gg) e in agosto la Festa del Gelsomino ( in cui si effettuano docce con l'acqua ricavata da questo fiore). La Città di Grasse è ricordata anche per essere stata l’ultima meta di Edith Piaf che vi trascorse un periodo di convalescenza, prima della morte avvenuta nel 1963.


La Cattedrale Notre Dame du Puy dell'XI secolo in cui vi sono due dipinti giovanili di Rubens.

Nella riunione del 19 Marzo 2010 presso la Biblioteca di Flumini indetta dai Bibliofili ( gruppo di studi letterari che seguiremo con attenzione) si è scelto come argomento l'aria, e si è parlato, tra l'altro, del libro di Patrick Suskind, autore del romanzo Il Profumo che, in buona parte, si svolge nella cità di Grasse.

sabato 13 marzo 2010

Poeti con nome di donna

Pubblichiamo altre fotografie relative all'evento tenutosi il giorno 8 marzo 2010. Presente tra il pubblico L'Assessore Anna Maria Paola Loi

Assessore Anna Paola Loi (seconda a destra)


Eleonora Lusso





Lucia Cocco



Gianna Masia con Carmina Sciolla





lunedì 8 marzo 2010

Poeti con nome di donna

Il giorno 8 marzo 2010 presso la Biblioteca Comunale di Flumini, nella mattinata, e presso il Centro sociale anziani di Quartu nel pomeriggio, si è svolta con grande affluenza di pubblico, soprattutto femminile, la manifestazione culturale Poeti con nome di donna. Ha trasmesso i saluti dell'Amministrazione Comunale di Quartu L'Assessore alle politiche sociali Stefano Delunas


Assessore Stefano Delunas - Simona Cossu con Annibale Rivero Soto



Katia Cardia ( bibliotecaria di Flumini) - presenze femminili



Presenze femminili - Eleonora Lusso canta - Enrica Boy legge




Carmina Sciolla e Marina Piras - presenze - Carmina Sciolla e Lucia Cocco
La giornata, curata da Carmina Sciolla responsabile del Centro Sociale Anziani che ha introdotto e presentato poesie, autori e lettori e dalla Bibiotecaria di Flumini Katia Cardia, si è svolta in un susseguirsi di poesie selezionate in un arco di tempo che dall'anno 640 a.C inizia con Saffo(letta da Lucia Cocco), e finisce nei nostri giorni con Alda Merini (letta da Veronica Ragatzu)
In questo vasto spazio temporale sono state inserite, tra le altre, poesie di Ildegarda da Bingen (letta da Gianna Masia) Teresa d'Avila ( letta da Luisa Contis) Marceline Desbordes Valmore Letta da Enrica Boy) Emily Dickinson (letta da Simona Cossu) Gabriela Mistral (letta da Annibale Rivero Soto e Simona Cossu) Margherita Guidacci (letta da Marina Piras) Cristina Campo (letta da Maria Carta).
Piacevole intermezzo alla manifestazione sono state le canzoni sarde cantate da Eleonora Lussu e l'offerta di mimose al pubblico femminile insieme con dolcetti della tradizione sarda.
La riuscita manifestazione, con le altre già effettuate e con quelle in programma per il prossimo futuro pone la Biblioteca di Flumini, insieme alla Parrocchia di Santa Maria degli Angeli di Flumini, all'avanguardia per la diffusione della cultura in quell'ampio territorio della costa di Flumini che dal Margine rosso arriva fino a Geremeas.

venerdì 5 marzo 2010

Biblioteca Comunale di Cagliari Via Newton

Venerdì 5 Marzo si è svolta nella Biblioteca Comunale di Cagliari di via Newton la manifestazione culturale che ha visto come protagonisti Ivo Paolucci, autore di alcune fiabe ispirate a leggende antiche della tradizione sarda, Roberto Ingrosso che le ha interpretate con il suo personale stile, intervallato dalle launeddas del gruppo Concordia a Launeddas, molto applaudito dal folto pubblico presente in sala, e Daniele Carboni, che ha accompagnato alla chitarra l'intera recitazione, eseguendo brani originali propri.


Sia l'autore che l'attore fanno parte di un complesso di artisti che hanno scelto di vivere nella costa di Flumini.