flumini nel mondo

sabato 28 aprile 2012

Qurtucciu Pill'è Matta

Nell' anno  2000 Si scopre per caso una necropoli  durante alcuni lavori nella zona industriale di Quartucciu.Gli scavi hanno messo in luce oltre 200 tombe e sono stati recuperati circa 2000 reperti tra bicchieri, piatti e lucerne.

Gli scavi hanno suscitato l’interesse di studiosi di fama mondiale e nel 2009 si è sistemata la copertura della necropoli.

Anno 2010
I lavori sono finiti ma le porte del parco di Pill'e Mata restano chiuse. il Comune deve infatti risolvere il problema della gestione del complesso archeologico prima di poter consentire l'ingresso ai visitatori. «Il parco era stato inaugurato senza collaudo», sostiene il sindaco Carlo Murru: «Adesso l'abbiamo effettuato, però mancano gli arredi e poi sarà necessario trovare chi lo dovrà gestire. Il parco archeologico andrà inserito in un sistema culturale più ampio che comprenderà anche il parco urbano intitolato a Sergio Atzeni e il museo archeologico attualmente in costruzione alle Serre»   (Articolo estrapolato da La Nuova Sardegna, 19/10/2010 )
Allora andiamo a vedere a  che punto è oggi il parco intitolato a Sergio Atzeni.
i lavori  sono fermi
nessun operaio in vista
 tutto sembra  abbandonato da tempo
i lavori dovevano essere terminati nel 2010
 non vi è alcuna traccia di attività.
Come si può facilmente notare i lavori sono fermi . Avrebbero dovuto essere completati nel 2010 ma le cose non sono andate così.  Purtroppo qui da noi in Sardegna non è raro vedere l’inizio  di lavori pubblici ma non la fine.
Ci viene da sorridere mestamente pensando che probabilmente ora i soldi per completare i lavori non ci sono più e che dopo l’inaugurazione dei lavori e dopo gli interventi delle varie autorità, si è persino tenuta una degustazione di cibi dell’antica Roma.

sabato 14 aprile 2012

Paolo Maccioni presenta Le memorie di Caterina di Caterina Roberto

Caterina Roberto
Locandina per l'evento del 17 aprile
Ingresso libero

Caterina Roberto, nata a Cagliari nel 1934 risiede a Milano. Ha scritto libri scolasti, ma questa è la sua prima opera letteraria. Si tratta di un atto di accusa contro le guerre che lasciano nell'animo dei bambini profonde ferite che non impediscono loro, tuttavia, di trovare, malgrado tutto, spazi e tempi per una vita normale nella anormalità della  guerra. ( copertina)

giovedì 5 aprile 2012

Milano - Termoli Racconto a più fermate di Lucio Rizzello



Milano Termoli
Racconto a più fermate
edizioni Abel Book

Un viaggio tra sogno e realtà che riporta l’autore Lucio Rizzello alla sua origine molisana.  Si tratta di un percorso all’incontrario di uno spezzone di vita di un uomo che vive e lavora a Milano, Milano che beve Campari tra carrozze lucenti.,che trascina l'Italia verso un futuro migliore. Milano che ha scordato le bombe e l’'odore di morte, che ha ancora tante ferite da ritrovare. Milano che fa tardi la sera, che ingurgita olive al bancone di un bar. Milano Centrale.  e che da Milano vorrebbe scappare. 
(continua)

lunedì 2 aprile 2012

Attilio Maccioni uomo medico poeta

Il giorno 28 marzo 2012, si è svolta a Flumini, nella sala dell’Oratorio della chiesa di Santa Maria degli Angeli una serata dedicata ad Attilio Maccioni scomparso nel 1990.
Don Gianni mentre racconta le sue esperienze su Attilio Maccioni di fronte a un pubblico numeroso e attento. Alle sue spalle la foto di Attilio Maccioni.
A volere questa cerimonia e a organizzarla è stato il figlio Paolo,
Paolo Maccioni
 coadiuvato dalla moglie Enrica Boy e da Stefania Adamu. 
Enrica Boy, Paolo Maccioni, Stefania Adamu


Chi era Attilio Maccioni?


Canzonetta ( da Il Barone scalzo)
(ma c’è di tutto nel nostro giorno)

La vita e fatta di piccole cose:
l'ira più grande cede all’amore,
l’amore è istinto, l'odio è vergogna,
ma c’è di tutto nel nostro giorno.

                                                     La giovinezza segue gl’istinti:
                                                     vengono le ore poi del dolore,
                                                     della vergogna, del pentimento .
                                                     e dei rimpianti, giorno per giorno.

                                                                                                 Urla straziata d’ alta ferita
                                                                                                 la terra o gode tempo di sole:
                                                                                                  corrono i fiumi vola la vita
                                                                                                  tra un riso e un pianto, giorno per giorno

Attilio Maccioni



Hanno ricordato con molta passione la sua figura di uomo, di medico e di poeta, oltre a Paolo Maccioni, molti intervenuti tra cui  il Professor Giulio Solinas, e il giornalista e scrittore Lucio Spiga.




L'intervento di Giulio Solinas
L'intervento di Lucio Spiga



I libri di Attilio Maccioni:
1942 Acqua di fiume - Edizioni Sud Est, Cagliari
1945 In giardini terreni - Società Editrice Italiana, Cagliari
1950 Paradiso - Gastaldi, Milano
1951 Addio alle sorgenti - Gastaldi, Milano
1951 Lettere - Gallizzi Sassari
1955 La mia terra è un’isola - Cappelli, Rocco San Casciano (BO)
1958 Canto del corvo - Guanda, Parma
1962 Amargura - Rebellato, Padova
1968 Il barone scalzo - MAIR, Siena
1996 Cavalieri di vento (postumo) A. Guiso Orosei



Nella serata sono state proiettate fotografie riguardanti il paese natale di Attilio Maccioni, Orosei, e si sono esibiti i musicisti Cinzia Ligas al flauto e Mario Murgia alla vihuela de mano. Oltre i due musicisti che hanno suonato e cantato diverse canzoni del repertorio sardo ma non solo, anche Eleonora Lussu ha dato un saggio della sua bravura con una canzone intitolata Badde lontana.


Mario Murgia con la vihuela e Cinzia Ligas
Mario Murgia accompagna con la chitarra Eleonora lusso
Enrica boy legge una poesia di Attilio Maccioni


                           


Un momento della chiusura della cerimonia:  ( Da sinistra: Paolo Maccioni, Stefania Adamu, Cinzia Ligas, Mario Murgia)

Nel corso della serata sono state lette le seguenti poesie:

Il Re ( da “Paradiso perduto” pag. 25)
La zia di paese ( da “ In giardini terreni” pag. 28)
La sccatola di cartone ( da “ Amargura” pag. 11)
Attilio Maccioni a Montanaru
Montanaru a Attilio Maccioni
Tre racconti del mio contadino ( da “ La mia terra è un’isola” pag. 112)
Ho bevuto vino del mio paese ( da “In giardini terreni” pag. 54)
Paradiso perduto ( da “ La mia terra è un’isola “ pag 67)
La pietà ( da “ Amargura” pag. 65)
Cavalieri di vento ( da “ Cavalieri di vento” pag. 63)
Mio cuore ( da “ Cavalieri di vento” pag 43)

Sono stati eseguiti i seguenti brani musicali

Minuetto - Anonimo XVI sec.: flauto e vihuela  
Aperimi sa jànna (popolare)
Green sleeves - Anonimo XVI sec.: flauto e vihuela
Badde lontana – testo di Antonio Strinna, musica Costa.  
A diosa - di Salvatore Sini e Giuseppe Raschel - (No potho reposare)
In su monte 'e Gonàre ( popolare )
Schiaràzula maràzula - di Giorgio Mainerio, XVI sec.: flauto e vihuela


Al termine della serata tutti  presenti hanno ricevuto un piccolo dono e hanno brindato alla memoria di Attilio Maccioni.