flumini nel mondo

lunedì 27 agosto 2012

Cartolina da Castiadas


Castiadas, terra generosa, ricca di campagna, monti, sole e mare.
Case sparse  su tutto il suo territorio, larghe praterie a disposizione, spazio, luce.

Ombrelloni in riva al mare, caldo bruciante e tuffi nell'acqua verde e azzurra.
Un aperitivo nel piccolo grande locale che dispone proprio di tutto e una colazione al sacco, in libertà.

Sai che l’estate finisce e incomincia l’autunno e ancora non hai saziato il desiderio.
Ma  è troppo tardi,  la breve stagione scivola via veloce.
Senti arrivare i grigiori dell’autunno, bello anch’esso, malinconico e dolce, ma privo della vitalità estiva.
Sei arrivato qui  al mattino e non ti accorgi che  è già sera.

È ora di mangiare. Ti lasci invitare da un menù ricco e speciale, tutto pesci.
Mangi come fosse l’ultima cena .
Ed è tempo di ripartire mentre il buio della notte già ti avvolge.

Alle tue spalle il locale risplende di luci che si confondono con le stelle di agosto.


martedì 14 agosto 2012

A proposito di "crisi"

Solo i giovani possono riuscire a farci uscire dalla crisi.
E' inutile farsi illusioni. Il guaio nostro è il nostro debito. Troppo alto e crescente. Molto rapidamente per ora e nel prossimo futuro con precipitazione accelerata fino al travolgimento di tutto.Ci stiamo avvitando come una qualunque azienda che non riesce più a pagare i costi della sua produzione e per sopravvivere ancora un po' si affida a usurai che accentuano e affrettano il suo fallimento.
Cosa succederà allora?
Sarà un fuggi fuggi generale dalle responsabilità. Nessuno vorrà prendersene carico e gli attuali partecipanti alla attuale classe dirigente e quelli che lo sono stati negli ultimi venti anni cercheranno di rendersi invisibili per sottrarsi all'esecrazione generale.
         

Perché solo i giovani potranno salvarci? 
Perché essi già fin d'ora possono non credere più a nessuna promessa della politica e possono accordarsi tramite i mezzi di comunicazione di oggi che consentono riunioni di opinioni immediate e numerose, addirittura infinite. 
Solo loro possono avere la forza di dire basta all'attuale regime, di scalzare gli avvoltoi, e di ricominciare.
I giovani devono riprendersi il potere di decidere essi per sé stessi. 
Noi della vecchia generazione siamo, purtroppo, divenuti sudditi di un regime che non vogliamo più ma non abbiamo la forza di cambiare. Un regime destinato comunque ad essere  travolto per forza di cose. 
Non più politica come l'abbiamo vissuta fino ad oggi, ma, per ricominciare, soltanto buona amministrazione. E buona amministrazione vuol dire evitare gli sprechi.
E tra i nostri sprechi vi è il fardello di tutto l'apparato burocratico  incrostato di parassiti come un cancro in polmoni saturi di nicotina. 

domenica 12 agosto 2012

La conquista di Marte

L'uomo è arrivato su Marte con la sua tecnologia. Inizia così una nuova avventura dell'umanità che può paragonarsi a quella già vissuta per la scoperta dell'America. Allora Cristoforo Colombo, partito dal porto di Palos il 3 agosto 1492 impiegò poco più di due mesi di navigazione per arrivare,  il 12 ottobre dello 
stesso anno, su una terra sconosciuta che egli credeva fosse la Cina e che, sette anni dopo un altro esploratore italiano, 
Amerigo Vespucci, descrisse così bene che tutti iniziarono a chiamare quei posti lontani  "Terre di Amerigo", e quindi "America"
Oggi, andare su Marte, è più semplice e più sicuro di quello che ai tempi di Colombo affrontavano gli antichi esploratori. Ci vuole un po' più di tempo, è vero, ma calcolando le distanze, la differenza è irrisoria. Inoltre oggi in più vi è il "rover Curiosity" che rivela in anticipo le condizioni di vita che il primo uomo troverà in quel pianeta, mentre in passato i navigatori hanno viaggiato alla cieca, senza sapere a cosa andavano incontro.
Il pianeta Marte, si sa già, contiene acqua e qualche forma di vita elementare per cui tutto lascia supporre che possa accogliere anche la vita umana.I programmi per la discesa su Marte sono già stati fatti e a partire dalla quarto decennio circa di questo secolo, inizieranno le prime incursioni umane.
Quindi la conquista di Marte si profila più semplice di quella che è stata quella dell'America sotto il profilo tecnologico,  e l'unica cosa che veramente  differenzia le due scoperte sono i costi, molto maggiori quelli attuali rispetto a quelli del passato.
Fotomontaggio del corteo antiamericano organizzato dai marziani  (da Il Secolo XIX de 8 agosto 2012)
Per il resto vi sono poche differenze: l'uomo si munirà di un sacco di semi da piantare nella nuova sconfinata distesa da scoprire e inizierà, dopo aver piantato al suolo la bandiera del proprio orgoglio, l'opera colonizzatrice. Alle prime astronavi che trasporteranno minatori, carpentieri, ingegneri, medici e tecnici vari, seguiranno quelle piene di contadini, allevatori, missionari e donne capaci di creare una stirpe e ambiziose di partecipare alla costruzione di una epopea. In questo secolo l'uomo sarà perciò in grado di ricreare in altri mondi l'ambiente necessario alla sua sopravvivenza e quindi salvare la nostra terra dal sovraffollamento che rischia di distruggerla.
Sarà sufficiente tutto ciò per eliminare i mali che affliggono questo nostro dilaniato pianeta? Nemmeno per sogno! I Paesi Emergenti ricchi e invidiosi e quelli in cui le dittature orgogliose non badano alle sofferenze dei loro popoli ma si inebriano di vanagloria,  vorranno anch'esse partecipare alla conquista dello spazio, e 

 avremo così la corsa su Marte  e vi saranno battaglie a colpi di regolamenti internazionali  le cui ripercussioni si sentiranno su questa maltrattata terra, e mentre gli stati grandi e gli staterelli piccoli ma potenti , si contenderanno le varie porzioni del nuovo territorio a suon di battaglie marziane, con tutte le armi intelligenti che si continueranno a costruire per la felicità di produttori sempre più tecnologicamente  agguerriti, l'Italia avrà anche essa il suo posto. Riuscirà a intrufolarsi in qualcuna di quelle navi spaziali che saranno in circolazione tra non più di qualche decennio e riuscirà anche lei ad ottenere un primato storico: quello di impiantare sul suolo di Marte la prima pizzeria che chiamerà " Da Marte".

martedì 7 agosto 2012

Mara non gioca a dadi di Luciano Modica

Recensione di Paolo Maccioni




Mara non gioca a dadi è una storia semplice e collaudata da tanti film e libri che più o meno raccontano avventure di mafia, di donne e di ispettori di polizia. 
In questo caso la protagonista femminile è Mara che da sola riesce a sgominare una intera banda di criminali che avevano l’ambizione di dominare una città senza farsi notare troppo per eludere in tal modo le pressioni delle locali forze dell’ordine. 
continua