flumini nel mondo

mercoledì 26 febbraio 2014

Bratislava la mocciosetta

Bratislava, capitale della Slovacchia, nata dalla scissione della Cecoslovacchia non raggiunge i  cinquecentomila  abitanti  ma si sente capitale.  Ha il suo palazzo reale che la sovrasta  su un colle dal quale si vede scorrere placidamente il fiume Danubio e ha le sue sculture spiritose che talvolta appaiono anche dai tombini delle strade quando meno te le aspetti. Ha fretta di crescere e ospita una grande quantità di industrie famose nel mondo che lì si sono “delocalizzate”. Non credo che ci voglia ancora molto  tempo perché Bratislava cancelli certi brutti palazzi della periferia che denotano lo stato di povertà in cui questa città era immersa fino a poco tempo fa.

La via principale di Bratislava

Il Castello, antica sede dei reali e oggi destinata a uffici e sale  per confrgni

Statue a dimensione umana situate in vari punti della città


 Un operaio che fuoriesce da un tombino
Bratislava sorellina piccola."La mocciosetta"  che oggi vuole farsi grande e bella all'improvviso. Rimaniamo impressionati dal salone immenso in cui ci ristoriamo la sera e che probabilmente era il salone di un antico palazzo destinato alla caccia di qualche potentato nobiliare dell’epoca regale Austro ungarica.


Salone ristorante in un antico padiglione di caccia di un palazzo medioevale
L'abbiamo visitata di sfuggita alla fine del viaggio che ci ha portato nelle capitali ben più famose come Vienna Praga e Budapest.

In questa città ho però scoperto  Klimt, che non conoscevo, ed il suo "bacio". Mi è apparso all'improvviso raffigurato su una serie di maioliche esposte nella vetrina di un insignificante negozio di souvenir . Mi ha colpito immediatamente la composizione dei segni, dei colori.e delle forme. Unici, irripetibili.



sabato 15 febbraio 2014

Magica Budapest

        Budapest è al 25° posto tra le città più visitate del mondo. L’abbiamo contemplata di giorno passeggiando lungo le strade  impreziosite a festa in cui brulicano negozi di qualsiasi genere, e l’abbiamo vista illuminata dal battello che ci ha portato in lungo e in largo per il Danubio in una splendida sera che ci ha permesso di riprendere con nitidezza  immagini  significative. 

Parlamento di Budapest

Abbiamo visto Budapest nella sua smagliante copertina, quella che incanta i turisti con le sue meravigliose architetture disseminate a dismisura tra le sponde del Danubio in cui risplendono i suoi gioielli d’oro e d’argento.



Piazza degli eroi

Ma nulla abbiamo visto di Budapest com'era fino a poco tempo fa. Quella stessa Budapest che ha intensamente vissuto il dramma della guerra, della occupazione nazista, dell’ olocausto e, infine,, della feroce invasione sovietica. Traccia di quel passato  l’abbiamo avvertita solo nella indicazione dell’autista che ci portava a spasso per la città, quando, indicandoci il viale austero che percorrevamo, ci  ha detto che quello era lo stesso viale che i sovietici percorrevano, ogni primo maggio, a passo di marcia, minacciosi e armati sino ai denti. E allora quel viale ci è apparso truce e deserto come doveva essere durante tutto il periodo di quelle barbare invasioni. 
Poi, come svegliandoci da un brutto sogno ci è riapparso lo splendore degli edifici, le guglie delle chiese ma anche di semplici edifici  in tutta la loro varietà di stili a dimostrazione delle diverse civiltà che si sono succedute,  lasciando  le loro orme indelebili,.in questa terra posta al centro dell’Europa, 


Municipio 

Palazzo reale

sabato 1 febbraio 2014

Vienna a Capodanno

     Vienna dispone di una rete metropolitana (U-Bahan) meravigliosamente efficiente. Anche degli inesperti, dopo poca esperienza riescono a girare in lungo e in largo la città utilizzando questo mezzo di trasporto. E ciò è molto comodo soprattutto per chi, disponendo di poco tempo, vuole conoscere i luoghi e gli aspetti più salienti della iconografia viennese.
     La scelta dei nostri percorsi turistici è semplificata dal fatto che essendo inverno lasciamo da parte tutto ciò che riguarda primavera e estate, e cioè il Danubio e le passeggiate sulle sue famose acque blu, che ritroveremo però  nelle note del celeberrimo valzer di Strauss nel concerto tenutosi in una delle tante sale imperiali di Vienna, che ci ha deliziato l’ultima sera dell’anno.
Il castello di Schonbrunn 
     In pochi minuti dal centro raggiungiamo  il Castello di Schönbrunn che visitiamo dopo aver girovagato tra le bancarelle del piazzale aspettando l’arrivo dell’ora  programmata per la visita agli appartamenti e saloni di rappresentanza della famiglia imperiale. Al di là degli  sfarzosi ambienti e degli arredi autentici in cui vivevano i membri della casa imperiale d'Asburgo, sono stato particolarmente attratto dal sistema di riscaldamento usato in quel tempo e quindi da certi fornelli in maiolica giganteschi che venivano usati per produrre il calore necessario per riscaldare quegli immensi ambienti.

 la piazza con le bancarelle
     Finita la visita, riprendiamo l’U-Bahn.e in pochi secondi ci troviamo immersi nel mercato più famoso di Vienna, quello della frutta di fronte al quale brilla la cupola dorata del museo " Secession".

Mercato della frutta
Frutta ma non solo
Il Museo della Secessione con la sua cupola dorata

     Ancora l’Hu-Bahn e qualche fermata successiva, dopo aver fatto una lunga fila entriamo in uno dei più famosi caffè di Vienna, il Café Central, leggendario caffè dei letterati dove assaporiamo, insieme al te, l’atmosfera viennese di un tempo che vive ancora nel nostro immaginario, rafforzato dalla visione di tanti film e dalla letture di altrettanti libri: la Vienna della musica, dell’arte, della grande Storia.

Il famoso Café Central
     Entrati decisamente in simbiosi con Vienna decidiamo di visitare il  “ Padiglione della metro di Wagner” nella Karlsplatz, che è la vecchia e lussuosa stazione della metropolitana realizzata dall'architetto Otto Wagner con  discese ai treni decorate di marmo con lamine dorate. La vediamo solo dall'esterno perché l’interno è chiuso e viene aperto solo in qualche rara occasione

Padiglione della Metro di Wagner
      L’aria frizzante che respiriamo è coinvolgente e ben presto si trasforma nell’esigenza di partecipare alla vita effervescente di Vienna. Ci rechiamo quindi in Rathausplatz dove girovaghiamo tra le bancarelle festose situate nella piazza del municipio, uno degli’edifici nello stile gotico più conosciuti, sotto il quale è allestito un grande palco che allieterà le ore dei Viennesi in attesa del capodanno. L’atmosfera è ormai arrivata al massimo livello di trepidazione per l’attesa del momento in cui si stapperanno le bottiglie di spumante, o champagne o semplice coca cola per festeggiare la fine dell’anno vecchio e l’inizio di quello nuovo.

Rathausplatz, piazza del Municipio
      Abbiamo paura del chiasso e ci rifugiamo in un bar del centro. Aspettiamo che passi la bufera che travolge tutto e tutti con la gioia smodata e l’allegria data dai troppi bicchieri di birra trangugiati e al momento delle esplosioni dei mortaretti e dei fuochi d’artificio stiamo dentro, ben al riparo dagli eccessi inevitabili della marea di gente riversatasi nelle strade principali. Ma la frenesia spunta anche all'interno del bar e i camerieri, al suono di una musica ritmata e ossessiva, incominciano la loro festa riempiendo di spumante i loro calici e quelli dei clienti presenti, improvvisando balli sfrenati sui banchi di mescita e rendendo l’atmosfera elettrizzante.
     Poi, quando tutto sembra diminuire, usciamo all'aperto sani e salvi e tra la gente che incomincia a defluire facciamo ancora pochi passi a piedi per entrare nella Basilica di santo Stefano, il patrono della città, dove finiamo la nostra avventura notturna.

Interno del duomo di Santo Stefano
      
       L’indomani mattina la città è pulita e linda come se non fosse successo niente e noi siamo pronti ad abbandonarla, ma con un briciolo di cuore in meno che lasciamo qui a Vienna, nelle sue strade e in quei luoghi che ci hanno regalato momenti indimenticabili.