flumini nel mondo

martedì 6 maggio 2014

Antonio Pacinotti


Nel museo di Fisica di Cagliari, alla cui visita hanno partecipato diversi soci della Associazione culturale Itamicontas, organizzatrice dell'evento, oltre a tutte le altre apparecchiature esposte spicca la invenzione di Antonio Pacinotti. Per chi, come me, conosceva Antonio Pacinotti solamente perché a lui è intitolato il liceo scientifico di Cagliari è stato interessante scoprire l’uomo e la  storia della sua più importante invenzione.
foto di Antonio Pacinotti
La riporto qui di seguito così come l’ho trovata scritta su internet in vari articoli tutti corrispondenti e che è documentata nel Museo con una lettera esposta al pubblico, nel reparto dove si trova anche la sua invenzione.
In questa lettera  Pacinotti spiega come avvenne il fatto

La macchinetta inventata da Pacinotti riveste un’enorme importanza perché segna l’inizio dello sfruttamento a livello industriale dell’energia elettrica: funziona sia come motore a corrente continua, sia come dinamo.
A contendersi la paternità sono stati in due, Antonio Pacinotti e Zenobio Gramme.
Le cose andarono in questo modo: in occasione della visita alla fabbrica Froment, in Francia, Pacinotti si trovò a discutere con i responsabili della fabbrica "sulla possibile utilizzazione dell’elettricità come forza motrice”, questione che la Casa Froment studiava da vari anni senza però riuscire ad ottenere nessun risultato industrialmente pratico. Pacinotti riteneva di aver trovato la via per produrre industrialmente la sua macchina e non pensò alla possibilità che le persone con le quali parlava potessero approfittare della sua ingenuità. Invece nel 1871, Pacinotti apprese che in una seduta dell’Accademia di Scienze di Parigi era stata presentata una macchina dinamo elettrica a corrente continua dovuta al signor Zenobio Gramme, e la descrizione dell’apparecchio corrispondeva esattamente a quella sua, peraltro già pubblicata in qualche rivista scientifica.
Anello di Pacinotti

Inutili furono la lettera immediatamente scritta all’Accademia e le innumerevole proteste  in più occasioni per rivendicare i suoi diritti. In Francia l'invenzione della dinamo venne attribuita a Zenobe Gramme con un brevetto del 1869. L'invenzione di Pacinotti ( detta anello di Pacinotti) fu considerata solo un prototipo al quale il francese avrebbe apportato notevoli variazioni.
Fatto sta che nel 1870 l'accoppiamento della dinamo alla turbina idraulica diede impulso e avvio alla produzione commerciale di energia elettrica con tutti i vantaggi ad essa connessi per il suo inventore riconosciuto e cioè Zenobe Gramme.

A Pacinotti rimase, purtroppo per lui, la sola gloria per l’invenzione del prototipo e di ciò pare che ne abbia fatto, come è comprensibile, una vera e propria malattia, nonostante i riconoscimenti ufficiali successivi da parte delle autorità scientifiche e civili. Tra l'altro fu nominato senatore .

Pacinotti a Cagliari

Di Antonio Pacinotti a Cagliari vi sono molti riscontri che indicano tutte le opere compiute o iniziate nei sette anni di sua permanenza in Sardegna 

Ecco quanto rileviamo dal periodico on line "Percorsi elettrici": 



Sullo sfondo si notano la macchina a gomitolo e la Torre dell'Elefante. Il progetto grafico è un lavoro di Alessandro De Rubeis, il disegno è stato realizzato da L. Garau.

A 32 anni Antonio Pacinotti venne nominato Professore ordinario di fisica sperimentale e Direttore del relativo gabinetto all'Università di Cagliari A Cagliari lo scienziato fu fortemente ostacolato da “la mancanza completa o la insufficienza della maggior parte degli strumenti necessari ad un corso sperimentale di fisica” (Lettera inviata nel 1873 al Ministro della Pubblica Istruzione Antonio Scialoja). In una lettera indirizzata nel 1874 all'Ingegner Oreste Lattes aggiunge: “Ora mi trovo alla Università di Cagliari così sprovvisto di mezzi che non vedo come poter realizzare il molto che manca alla incominciata costruzione”.  Per tale ragione lo scienziato chiese di esser sostituito da un supplente per poter tornare a Bologna. Tuttavia la richiesta non fu accolta e dovette rimanere nella città, abitando nel quartiere di Castello. Malgrado la insufficienza dei mezzi a disposizione, riuscì tuttavia a portare a compimento alcune costruzioni importanti  e realizzare diversi  progetti.

Nel Duomo di Cagliari, il 29 Aprile del 1882, celebrò le proprie nozze con Maria Grazia Sequi alla presenza dei testimoni prof. Giuseppe Missaghi di Piacenza e del cavaliere Faustino Cannas di Iglesias, rispettivamente Direttore dell'Istituto Chimico dell'Università di Cagliari e responsabile della Facoltà di Medicina. Dopo il viaggio di nozze Pacinotti si trasferì definitivamente a Pisa, abbandonando per sempre la città.

Nessun commento: