flumini nel mondo

mercoledì 5 marzo 2008

La Chiesa di San Forzorio


La chiesa si trova in località Santu Frassori, sulla strada che collega Quartu con Sant’Isidoro, fu acquistata dalla famiglia Perra, attuale proprietaria, nel corso dell’800.


Il posto su cui sorge questa chiesetta è desolante. Si tratta della estrema periferia di Quartu, in cui vi sono molti terreni non coltivati, privi quasi del tutto di verde, se non quello cespugliato, nell'attesa che possano diventare aree fabbricabili appettibili, e dove le costruzioni attuali sono per lo più abusive. Tutto intorno il degrado generale rende la località poco piacevole.

La datazione della chiesetta è tra la fine del sec. XIII e l'inizio del XIV. Ha subito nel corso degli anni vari restauri. Lo stile è quello tardo romanico.

La decorazione dell’interno, voltato a botte, riporta una cromia azzurra con stelle dorate. Gli unici arredi presenti sono un altare in muratura e, all’interno di una teca in legno e vetro di foggia novecentesca, il simulacro ligneo di foggia settecentesca di un giovane santo con palma del martirio e libro. (da Wikipedia)
Il documento più antico in cui viene citata la chiesa dedicata a San Forzorio risale alla fine del XVI secolo. L'Arcivescovo Alonzo Delasso segnalava il grave stato di abbandono in cui la chiesa versava. In seguito a questa situazione Mons. Lasso Sedeno diede disposizioni di restaurarla. Il mantenimento dell'edificio fu assicurato nei secoli dai numerosi lasciti dei fedeli in favore della chiesa. Grazie alle molteplici donazioni ed alla pietà popolare, nella metà del XVIII secolo, il complesso venne completamente restaurato e in parte ricostruito.

Il nome “Forzorio” a cui la chiesa è dedicata, risultato assente in tutti i martirologi, è forse derivante dal toponimo della località Santu Frassori, riconducibile al nome Fossorio e quindi all’attività delle confraternite dei fossores, scavatori di catacombe. San Forzorio, non festeggiato da più di cinquant’ anni, fu comunque adottato come Santo protettore dalla categoria degli isposus storraus (i promessi sposi lasciati).

Il degrado progressivo dell'antico complesso portò alla sconsacrazione nei primi del 1900

Nonostante ciò che abbiamo detto sulla poca piacevolezza del luogo, vi è qualche cosa che suscita interesse. Nel 793 i Francesi, sbarcati al Margine Rosso nel tentativo di conquistare Cagliari, nel tragitto verso la città profanarono la chiesa. Posero nel simulacro del santo il berretto frigio e la coccarda tricolore, simbolo della rivoluzione e il nome del santo fu storpiato in San Farsaire ( San Buffone). Non possiamo allora non riandare indietro nel tempo e ripercorrere quelle pagine di storia che culminarono con lo sbarco dei Francesi sulla sabbia del Margine Rosso.

Nel prossimo spot parleremo di questo episodio.




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