flumini nel mondo

giovedì 5 gennaio 2012

I borghi italiani: Chiusa

     Esiste un club che ha come soci i borghi più belli d'Italia.  Quello che segue è il suo interessante programma esposto dettagliatamente nel sito www.borghitalia.it/
Per essere ammessi occorre corrispondere ad una serie di requisiti di carattere strutturale, come l'armonia architettonica del tessuto urbano e la qualità del patrimonio edilizio pubblico e privato.

Occorre inoltre impegnarsi per migliorare continuamente tali requisiti in quanto l'ingresso nel Club non ne garantisce la permanenza se non viene riscontrata una volontà, attraverso azioni concrete, di accrescerne le qualità.

Il Club si prefigge di garantire il mantenimento di un patrimonio di monumenti e di memorie che altrimenti andrebbe irrimediabilmente perduto.

L'Italia minore, quella a volte più sconosciuta e nascosta, rappresenta al meglio il dipanarsi della storia millenaria che ha lasciato i suoi segni indelebili soprattutto in questi luoghi rimasti emarginati dallo sviluppo e dalla modernità a tutti i costi.
Si vorrebbe che le sempre più numerose persone che ritornano a vivere nei piccoli centri storici e i visitatori interessati a conoscerli possano trovare quelle atmosfere quegli odori e quei sapori che fanno della tipicità un modello di vita che vale la pena di "gustare" con tutti i sensi.


     In Sardegna esistono tre Comuni che sono membri del club ( Bosa, Carloforte e Castelsardo) e tutti e tre, con l'insieme delle loro caratteristiche, confermano la validità di quei principi ispiratori. Tra i borghi sardi dovrebbe essere  compreso anche Galtellì nel nuorese, che mi risulta fare parte anch'esso del club, sebbene non l'abbia trovato nell'elenco dei 193 borghi associati, ma qui mi preme raccontare di un piccolissimo paese del trentino, si tratta di Chiusa, in tedesco Klausen situata lungo il fiume Isarco, tra Bolzano e Bressanone, all'ingresso della Val Gardena.

Panorama di Chiusa.
 Il toponimo Chiusa deriva dal latino clausa,clusa, che significa "chiusa di un corso d'acqua", in questo caso dell'Isarco. Il nome è attestato dal 1027 come Clausa o Clusa. Nel1308, Chiusa è denominata per la prima volta Stadt, città.




 La posizione centrale della città, nel cuore della Valle Isarco, permette diverse possibilità: escursioni sulle malghe, camminate in media montagna o passeggiate nel centro storico.  Nella foto una caratteristica  via del centro storico.

Numerosi sono gli edifici  che attestano le origini medioevali di Chiusa 

• 1350-1550, la cittadina vive il suo periodo di massima fioritura grazie allo sfruttamento delle miniere nella valle del Tinne e ai traffici commerciali. A cavallo tra XV e XVI sec. gli edifici si arricchiscono di nuovi elementi decorativi e nuove soluzioni architettoniche (Erker). Artigiani e commercianti si organizzano in corporazioni: il loro prestigio è visibile nelle splendide insegne.
• 1686, il canonico Matthias Jenner, parroco di Chiusa, fonda il monastero di Sabiona.
 1699, inizia la costruzione della chiesa dei Cappuccini e del convento. Chiusa vive una seconda fioritura grazie allo sfruttamento delle miniere di Fundres.



 La parrocchiale di Sant'Andrea, tardogotica, conserva una bella Madonna lignea, due gruppi, sempre in legno, di Leonardo da Bressanone, della seconda metà del Quattrocento, e due tele settecentesche.



Chiusa (Klausen in tedesco) è un comune della Provincia Autonoma di Bolzano di 5.144 abitanti, di cui circa 500 residenti nel borgo antico. Oltre il novanta per cento sono di madre lingua tedesca.
Lungo la via Principale si notano belle case costruite nel XV e XVI secolo.


• 1867, con l'apertura della ferrovia del Brennero, inizia un nuovo periodo di prosperità.
Con il turismo arrivano gli
artisti, attratti dalla notizia della scoperta del luogo natale del più grande poeta medievale tedesco, Walther von der Vogelweide.
• 1874-1914, in questo periodo più di 300 artisti soggiornano a Chiusa, da allora chiamata Künstlerstädtchen, cittadina degli artisti.



 Questa è la celebre Das grosse Gluck (la grande fortuna) incisione in rame in cui l'artista Albrecht Durer immortalò Chiusa, ai piedi della dea fortuna 
L'artista tedesco, considerato il massimo esponente della pittura tedesca rinascimentale, nel 1494 si trattiene a Chiusa per ritrarre la città da lui molto apprezzata.
Passeggiando per le caratteristiche vie del centro storico può capitare di imbattersi in angoli come questo:

Si tratta di un piccolo museo all'aperto che si deve all'entusiasmo dell'appassionato mineralogo dilettante e commerciante in Chiusa Bruno Terzol, primo a guidare i visitatori nelle gallerie minerarie dello Pfundererberg di S.Anna a Villandro. Bruno Terzariol è scomparso nel 2009


Bruno Terziol creatore del  piccolo museo all'aperto


L'accoglienza che Chiusa riserva ai suoi ospiti è squisita, e sono molteplici i punti  di ristoro, gli alberghi, gli hotel, i ristoranti, le birrerie, in cui soffermarsi piacevolmente.




Nel 2002 lo scrittore tedesco Andreas Maier dedica a Chiusa il suo romanzo Klausen, tradotto anche in inglese. Maier ha debuttato nel 2000 con il romanzo Wäldchestagche ha portato la critica a  segnalarlo  come epigono dei celebri Thomas Bernhard, Eckhard Henscheid o Arnold Stadler. Nello stesso anno ha fatto seguire a Wäldchestag i romanzi Klausen (2002) e Kirillow (2005), beneficiando di numerosi riconoscimenti e borse di studio da parte di fondazioni e accademie, tra cui l'Accademia Tedesca Villa Massimo di Roma.


Passeggiando per le vie di Chiusa capita anche di  imbattersi in vedute che sembrano fuoriuscire da qualche misterioso libro di favole, come quella rappresentata qui sotto.
Si tratta in realtà dell'ngresso al convento Sibiona, come documentano i cartelli indicatori. 




Il monumento più rappresentativo di Chiusa è il monastero di Sabiona che troneggia quasi come un castello su un’alta rupe, la cosiddetta “Acropoli“ del Tirolo, che sorveglia la cittadina di Chiusa. Dal 1687 il monastero è un monastero delle benedettine e venne abitato per la prima volta da monache provenienti da Nonnberg nei pressi di Salisburgo. Nel 1699 il monastero di Sabiona divenne sede dell’Abbazia di suore benedettine e Maria Agnes Zeillerin la prima Badessa. Ancora oggi vivono suore nel monastero.
Un sentiero percorribile in mezz'ora conduce alla grande Abbazia di Sabiona - Kloster Saben,
La zona su questa rupe era già insediata all’età della pietra ed sul luogo dove oggi si trova il monastero si trovava un insediamento tardo-romanico. Reperti archeologici testimoniano che da in tempi passati da qui si sparse la fede cristiana in tutto l’Alto Adige.


Festa annuale di Chiusa in cui l'Amministrazione Comunale ringrazia tutte le Associazioni per la collaborazione al progresso della Città

Abbiamo avuto la fortuna di arrivare a Chiusa in un giorno in cui si festeggiava una ricorrenza annuale: il ringraziamento da parte dell'autorità Comunale a tutte le associazioni locali che con la loro opera hanno contribuito alla crescita culturale, sportiva, sociale della città.  Siamo stati accolti con  fraternità e  calore che non ci aspettavamo e se avevamo qualche dubbio sulla  freddezza della gente abbiamo dovuto fare immediatamente marcia indietro nelle nostre convinzioni assistendo e partecipando alla simpatica festa .
La banda cittadina

Alcuni componenti della banda ccittadine


Giovani suonatori in costume

Il grande tavolo imbandito per il banchetto festivo è nascosto dai cittadini accorsi numerosi a questo appuntamento nella piazza centrale.

Come finale della  cerimonia lieta e piacevole, abbiamo avuto l'onore di conoscere e di conversare amabilmente con  alcuni esponenti dell'amministrazione Comunale di Chiusa, tra cui la Sindaco Maria Gasser Fink,

La sindaca Maria Gasser Fink, seconda a partire da sinistra, ci accoglie con molta cordialità e ci offre un drink.

La conclusione di questa visita alla città di Chiusa è la promessa di un prossimo ritorno  che ci permetta di visitare con maggior calma tutto ciò che non è stato possibile vedere  in poche ore in modo da approfondire gli aspetti turistici, sociali, ambientali e umani di questa splendida località.
Un ringraziamento ed un saluto caloroso da questo blog, a tutta l'amministrazione comunale ed in particolare alla  Sindaca Maria Gasser Fink, con l'augurio di'incontrarla la prossima estate qui in Sardegna, dove viene tutti gli anni.






1 commento:

Maria Gassner Fink ha detto...

STADTGEMEINDE KLAUSEN

Autonome Provinz Bozen - Südtirol

COMUNE DI CHIUSA

Provincia Autonoma di Bolzano
Alto Adige




Chiusa, gennaio 2012


Gent.mo dott. Paolo Maccioni,
La ringrazio per questi bei pensieri che ha pensato di trasmettere anche a coloro che ancora non hanno avuto il piacere di conoscere la nostra bella cittadina “Borgo piú bello d´Italia” nel 2008.
È stato un piacere condividere con Lei e Sua moglie un momento molto significativo del nostro operato.
Sono sicura che quando tornerá avrá modo di conoscere anche tanti altri interessanti aspetti di Chiusa, piccoli e grandi tesori. Con molto piacere La invito a visitare il nostro Museo, uno scrigno di bellezze artistiche proiettato verso il futuro.
Esprimo un caloroso saluto a Lei, a Sua moglie e alla bella Sardegna che porto sempre nel mio cuore.



Cordialmente
Maria Gasser Fink
Sindaca di Chiusa