La relazione è tratta dalla introduzione di Paolo Maccioni - le fotografie sono di Emilio Aru
CAMBUSCIU
Cambusciu è forse l’opera storico letteraria più importante di Giulio Solinas.
Il libro è stato pubblicato nel 2010 e stampato, con il
patrocinio dei Comuni di Quartu S.Elena e di Quartucciu e della Provincia di
Cagliari dalla Industria Grafica Editoriale IGES S.r.l. in una veste grafica
sobria ed elegante.
Contiene due versioni, quella
sarda campidanese e quella italiana perché Giulio Solinas è uno appassionato
studioso e cultore della propria lingua d’origine, quella che gli hanno insegnato
i suoi genitori e che in casa ha sempre parlato: appunto la lingua sarda nella
versione campidanese. L’italiano è la sua seconda lingua che utilizza alla perfezione in ogni
circostanza, ma quando deve esprimere la propria sensibilità artistica e
soprattutto nelle sue poesie la sarda campidanese è la lingua più istintiva ed
immediata.
Paolo Maccioni, uno dei due relatori con Maria Bonaria Lai a destra e, al centro. Giulio Solinas |
Scrive, infatti, Giulio Solinas tra l’altro nella prefazione:
“Con l’indottrinamento della gioventù al progetto della “ rivoluzione fascista” ho vissuto la fanciullezza e la mia prima giovinezza tra l’entusiasmo delirante per le glorie della Patria e la paura della guerra, sempre immanente, della quale poi ne ho conosciuto le rovinose conseguenze. È nato questo libro per raccontare i ricordi di quel passato che io ritengo debbano essere conosciute da parte di coloro che verranno perché apprendano la storia e le vicende di chi li ha preceduti.”
Enrica Boy ha letto alcuni brani del libro |
Francesca Serra ha letto in sardo campidanese |
SOLMO e Mario Murgia hanno accompagnato la serata |
Cambusciu è il nome proprio di un cappellino che una volta portavano i bambini da neonati fino al momento di andare all’asilo. E siccome Giulio Solinas lo portava continuamente non solo di giorno ma anche di notte perché soffriva di mal d’orecchio, i suoi amichetti gli appiopparono il nomignolo di Cambusciu.
Francesco Casula ha commentato l'opera |
Intervento di Lucio Spiga |
Nel libro sono rappresentate con dovizia di particolari le principali tappe della sua vita fino al periodo dell’immediato dopoguerra. Quindi comprende tutto il periodo della propaganda fascista che incitava alla guerra, poi il periodo cruento della guerra stessa con il suo carico di rovine e di morti ( tra l’altro nella appendice del libro vi sono anche alcuni elenchi di caduti in guerra di Quartu e di Quartucciu ), e infine quel primo dopoguerra rappresentato da una miseria estrema ma anche da uno spirito di ripresa. In pratica si tratta di un periodo che va dal 1929 anno di nascita dell’autore al 1944/45, e cioè i primi quindici anni che sono quelli formativi della personalità di ogni individuo.
il pubblico presente in aula |
Maria Bonaria Lai espone la sua relazione |
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