flumini nel mondo

mercoledì 14 dicembre 2011

Savoiardi di Fonni

     Savoiardi nascono nel tardo medioevo (all’incirca nel 1350) alla corte di Amedeo VI, facente parte della Reale Casa Savoia; furono creati in occasione della visita del re di Francia, e dato l’enorme successo ottenuto, questi fragranti e leggeri biscotti presero il nome di “Savoiardi” in omaggio ai Savoia, e divennero il dolce rappresentativo del Piemonte per eccellenza.Come è ovvio, la ricetta dilagò non solo in Piemonte, ma in ogni area di influenza dei Savoia, come in Sardegna, Sicilia e Francia.
La forma, un cilindro schiacciato con gli spigoli smussati, ricorda un grosso dito e per questa ragione in inglese vengono chiamati lady fingers, cioè dita di dama.





Biscotti savoiardi : la ricetta
Ingredienti: 
40 gr di fecola di patate 
130 gr di farina bianca 
4 uova
120 gr di zucchero 
20 gr di margarina 
zucchero a velo


Passate insieme al setaccio 110 grammi di farina bianca e la fecola di patate.
Ungete con la margarina la carta oleata, spolverizzatela con parte della farina rimasta, scuotetela per eliminare il superfluo e mettetela sulla placca del forno. In una terrina montate a neve ben soda i quattro albumi con 100 g. di zucchero; in una tazza a parte sbattete rapidamente per un minuto i quattro tuorli con lo zucchero rimasto. Aggiungete i tuorli agli albumi (mai il contrario), amalgamandoli con la spatola dall’ alto verso il basso.
Aggiungete quindi, facendole scendere a pioggia le due farine, sempre tagliando il composto ottenuto dall’ alto verso il basso con la spatola di gomma.

Versate il composto nella tasca di tela da pasticcere e premendo formate sulla carta oleata delle lingue di circa dieci centimetri di lunghezza e tre centimetri di larghezza, ben distanziate tra loro. Lasciate riposare qualche minuto, poi spolverizzate i biscotti con lo zucchero a velo.

Mettete la placca in forno già caldo per circa 10 minuti.
I savoiardi devono essere appena biondi, gonfi e morbidi. Sfornateli, lasciateli sulla placca cinque minuti, quindi staccateli dalla carta oleata e lasciateli raffreddare.


I Savoiardi di Fonni


Dio fece il cibo,il diavolo i cuochi.
J.Joyce,Ulisse














Per quattro persone occorrono: 4 uova fresche, 250 gr di zucchero semolato, 120 gr di farina, succo di un limone, 50 gr di zucchero a velo. Inoltre occorre una tasca da pasticcere (sac à poche).


Costume di Fonni
Rompete le uova e separate i tuorli dagli albumi. Lavorate per bene i tuorli con lo zucchero semolato, fino ad ottenere una crema bianca e spumosa. A parte, montate a neve gli albumi versandovi lentamente il succo di un limone. A questo punto unite gli albumi alla crema di tuorli, avendo cura di utilizzare un cucchiaio di legno inodore e di compiere movimenti dal basso verso l’alto per non smontare il tutto. Aggiungete pian pianino la farina facendola scendere da un colino. Riempite una tasca da pasticcere con bocchetta a stella e su una teglia rivestita di carta forno disegnate dei biscotti. Spolverizzate di zucchero a velo. Infornate in forno preriscaldato a 180 gradi per un quarto d’ora, oppure fino a quando il savoiardo non si sarà gonfiato e rassodato.

lunedì 12 dicembre 2011

Cortes apertas a Fonni



Adagiato sulle pendici settentrionali del Gennargentu, a 1000 metri s.l.m. Fonni è il paese più alto della Sardegna con un numero di abitanti che sfiora le 5000 anime.
Il suo nome  deriva probabilmente dal latino "fons" che significa fontana o anche 'dio delle fonti', in quanto  il paese conta numerose fontane sorgive.
Una via di Fonni in occasione delle Cortes apertas
Il territorio di Fonni è ricco di monumenti archeologici. In questa' area sono stati rinvenuti, infatti 45 nuraghi, il più importante dei quali è Dronnoro, ben visibile dall’abitato. A 10 Km. Da Fonni è stato portato alla luce un Acquedotto nuragico, ritenuto un “unicum” in Sardegna , che serviva un villaggio sottostante. A duecento metri è venuto alla luce un tempio nuragico la cui tipologia pare che non trovi  riscontro nell’isola e in tutto io bacino mediterraneo.
Come tutta la Sardegna anche Fonni ha subito nel corso della storia diverse occupazioni.
Nel 238 a.C. le legioni Romane sbarcarono in Sardegna, base ideale al centro del Mediterraneo, attratti  dalle produzioni cerealicola e mineraria. Inizialmente insediati lungo le coste occuparono in seguito le pianure togliendo alle popolazioni montanare quello spazio vitale indispensabile per la loro sopravvivenza causando on ciò la loro rivolta. Nel 231 a.C. Pomponio Matone, console romano, impiegò per snidare i Pelliti dai loro rifugi cani particolarmente addestrati nella caccia all'uomo. Da qui deriverebbero i mastini fonnesi, razza di cani usati nell'Ottocento dai banditi barbaricini anche nelle bardane. La colonizzazione romana si radicalizzò anche nella Barbagia per oltre sette secoli.
Le invasioni continuarono con i Vandali che occuparono l'Isola nel decennio fra il 456-466 e vi rimasero per circa ottant'anni.
Dopo la dominazione vandalica seguì quella bizantina.
Aragonesi e Spagnoli dominarono nell'Isola per quattro secoli ossia dal 1492 fino al 1714.
Infine La dominazione sabauda ebbe inizio nel 1720 e perdurerà fino al risultato del referendum "Repubblica-Monarchia" del 1948.

La nascita di Fonni si fa risalire alla fine del primo millennio.
Le case, piccole e modeste erano a pian terreno, addossate le une alle altre. Avevano un solo ingresso e poche finestre on camere intercomunicanti tutte in funzione di sa cu’ina (la cucina). Mentre sos meres ( i ricchi) abitavano invece in case di maggiori dimensioni, talvolta con due piani con scale interne di legno o granito, con balconi all’esterno, e camere e cucina intonacate e pianellate e con soffitti talvolta dipinti.
Dietro il monumento il murale rappresenta le case di un tempo
Una certa PeppeLuisiPala, il 10/12/2010 così si è espressa commentando Cortes apertas di Fonni ( vedi Paradisola.it) : Oggi sono stata a Fonni per le Cortes Apertas. Mi hanno chiesto € 6 per 1 Kg di pane, € 5 per 1 bicchiere di castagne arrosto, € 5 per circa 3 Kg di patate. Abbiamo pagato € 13 per 3 sebadas mal cotte, due delle quali coperte di zucchero e una semplice. Non c'era nessuna pubblicità nè informazione sulle attività turistiche della zona. 
Ma è possibile che la politica sia sempre quella di rapinare il forestiero? In questo modo il turismo delle zone interne non decollerà mai!

Io non so se l’anno scorso l’evento fonnese fosse così disastrato come appare da quel commento. Posso dire però che ciò che ho visto io nella edizione di quest’anno non è esattamente come appare da quella lettera. 
Abbiamo comprato anche noi un sacchetto di patate, i siamo lasciati tentare dalla salsiccia e del formaggio  e non ci siamo fatti mancare  le sebadas da cuocere e i biscotti savoiardi, e non ci siamo sentiti rapinati.  
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Menù completo a € 13
Vi erano pasti offerti ad un prezzo abbordabile con i porchetti che cuocevano a vista.   
cucina all'aperto










       



Siamo stati dentro qualcuna delle 41 cortes aperte ed in tutte  abbiamo avuto una accoglienza cordiale e generosa. L’offerta di biscotti e di bevande era pressoché presente in tutte le cortes visitate.
Una delle cortes con prodotti dell'artigianato
Una corte con produzione di salsicce...









... e di  altri salumi.























Inoltre, la documentazione che l' Amministrazione Comunale di Fonni ha messo a disposizione dei numerosi turisti era abbondante ed esaustiva con la descrizione dettagliata delle cortes da visitare e dei murales da vedere, nonchè dei punti di ristoro e di quelli di informazione generale, il tutto corredato dalle relative mappe.
L'unico rimpianto è stato perciò quello di non avere avuto il tempo necessario per vedere tutto quello che c'era da vedere o da assaggiare. Ma, nel complesso abbiamo tratto la convinzione che Fonni sia  un paese molto attivo, di grandi lavoratori e con notevoli ambizioni. Sarà il clima, sarà l’indole dei suoi abitanti, ma l’aria che si respira è quella. Vi sono infatti negozi, attività, ristoranti, alberghi, market, abbiamo notato perfino un negozio di articoli di antiquariato molto fornito e pretenzioso, e abbiamo visto il trenino bianco circolare con 



Il trenino che trasporta i turisti in giro per il paese a vedere i mrales


fino a tarda sera affollato di visitatori
disinvoltura in mezzo alla gente trasportando in continuazione e fino a tarda sera i visitatori ad ammirare i numerosi e bellissimi murales che vi sono in giro per il paese.


Murale
Murale
In contemporanea a questi prodotti della modernità turistica sono ancora ben presenti le antiche tradizioni che fanno parte della vita di Fonni. Così troviamo chi circola liberamente a cavallo per le vie del centro,


Un cavaliere circola nel paese con il suo personale mezzo di trasporto.
  e  un po'dappertutto, strumenti e oggetti che appartengono al passato. 


Antico carro che veniva trainato da una coppia di buoi.
Fonni sembra insomma dibattersi tra l’antico ed il moderno stentando a prendere la sua via. Troppo ancorato alle sue tradizioni, ma contemporaneamente assetato di modernità.