Adagiato sulle pendici settentrionali del
Gennargentu, a 1000 metri s.l.m. Fonni è il paese più alto della Sardegna con
un numero di abitanti che sfiora le 5000 anime.
Il suo nome deriva probabilmente dal latino
"fons" che significa fontana o anche 'dio delle fonti', in quanto il paese conta numerose fontane sorgive.
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Una via di Fonni in occasione delle Cortes apertas |
Il territorio di Fonni
è ricco di monumenti archeologici. In questa' area sono stati rinvenuti,
infatti 45 nuraghi, il più importante dei quali è Dronnoro, ben visibile dall’abitato.
A 10 Km. Da Fonni è stato portato alla luce un Acquedotto nuragico, ritenuto un
“unicum” in Sardegna , che serviva un villaggio sottostante. A duecento metri è
venuto alla luce un tempio nuragico la cui tipologia pare che non trovi riscontro nell’isola e in tutto io bacino mediterraneo.
Come tutta la Sardegna
anche Fonni ha subito nel corso della storia diverse occupazioni.
Nel 238 a.C. le
legioni Romane sbarcarono in Sardegna, base ideale al centro del Mediterraneo,
attratti dalle produzioni cerealicola e
mineraria. Inizialmente insediati lungo le coste occuparono in seguito le
pianure togliendo alle popolazioni montanare quello spazio vitale
indispensabile per la loro sopravvivenza causando on ciò la loro rivolta. Nel
231 a.C. Pomponio Matone, console romano, impiegò per snidare i Pelliti
dai loro rifugi cani particolarmente addestrati nella caccia all'uomo. Da qui
deriverebbero i mastini fonnesi, razza di cani usati nell'Ottocento dai banditi
barbaricini anche nelle bardane. La colonizzazione romana si radicalizzò anche
nella Barbagia per oltre sette secoli.
Le invasioni
continuarono con i Vandali che occuparono l'Isola nel decennio fra il 456-466 e
vi rimasero per circa ottant'anni.
Dopo la dominazione
vandalica seguì quella bizantina.
Aragonesi e Spagnoli
dominarono nell'Isola per quattro secoli ossia dal 1492 fino al 1714.
Infine La dominazione sabauda ebbe inizio nel
1720 e perdurerà fino al risultato del referendum
"Repubblica-Monarchia" del 1948.
La nascita di Fonni si
fa risalire alla fine del primo millennio.
Le case, piccole e
modeste erano a pian terreno, addossate le une alle altre. Avevano un solo
ingresso e poche finestre on camere intercomunicanti tutte in funzione di sa cu’ina (la cucina). Mentre sos meres ( i ricchi) abitavano invece
in case di maggiori dimensioni, talvolta con due piani con scale interne di
legno o granito, con balconi all’esterno, e camere e cucina intonacate e
pianellate e con soffitti talvolta dipinti.
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Dietro il monumento il murale rappresenta le case di un tempo |
Una certa
PeppeLuisiPala, il
10/12/2010 così si è espressa commentando Cortes apertas di Fonni ( vedi
Paradisola.it) :
Oggi sono stata a Fonni per
le Cortes Apertas. Mi hanno chiesto € 6 per 1 Kg di pane, € 5 per 1 bicchiere
di castagne arrosto, € 5 per circa 3 Kg di patate. Abbiamo pagato € 13 per 3
sebadas mal cotte, due delle quali coperte di zucchero e una semplice. Non
c'era nessuna pubblicità nè informazione sulle attività turistiche della zona.
Ma è possibile che la politica sia sempre quella
di rapinare il forestiero? In questo modo il turismo delle zone interne non
decollerà mai!
Io
non so se l’anno scorso l’evento fonnese fosse così disastrato come appare da
quel commento. Posso dire però che ciò che ho visto io nella edizione di
quest’anno non è esattamente come appare da quella lettera.
Abbiamo comprato anche noi un sacchetto di patate, i siamo lasciati tentare dalla salsiccia e del formaggio e non ci siamo fatti mancare le sebadas da
cuocere e i biscotti savoiardi, e non ci siamo sentiti rapinati.
c |
Menù completo a € 13 |
Vi erano pasti offerti ad un prezzo abbordabile con i porchetti che cuocevano a vista.
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cucina all'aperto |
Siamo
stati dentro qualcuna delle 41 cortes aperte ed in tutte abbiamo avuto una
accoglienza cordiale e generosa. L’offerta di biscotti e di bevande era
pressoché presente in tutte le cortes visitate.
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Una delle cortes con prodotti dell'artigianato |
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Una corte con produzione di salsicce... |
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... e di altri salumi. |
Inoltre, la documentazione che l' Amministrazione Comunale di Fonni ha messo a disposizione dei numerosi turisti era abbondante ed esaustiva con la descrizione dettagliata delle cortes da visitare e dei murales da vedere, nonchè dei punti di ristoro e di quelli di informazione generale, il tutto corredato dalle relative mappe.
L'unico rimpianto è stato perciò quello di non avere avuto il tempo necessario per vedere tutto quello che c'era da vedere o da assaggiare. Ma, nel complesso abbiamo tratto la convinzione che Fonni sia un paese molto attivo, di grandi lavoratori e con notevoli ambizioni. Sarà il
clima, sarà l’indole dei suoi abitanti, ma l’aria che si respira è quella. Vi
sono infatti negozi, attività, ristoranti, alberghi, market, abbiamo notato perfino un negozio di articoli
di antiquariato molto fornito e pretenzioso, e abbiamo visto il trenino bianco
circolare con
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Il trenino che trasporta i turisti in giro per il paese a vedere i mrales |
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fino a tarda sera affollato di visitatori |
disinvoltura in mezzo alla gente trasportando in continuazione e
fino a tarda sera i visitatori ad ammirare i numerosi e bellissimi murales che
vi sono in giro per il paese.
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Murale |
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Murale |
In contemporanea a
questi prodotti della modernità turistica sono ancora ben presenti le antiche tradizioni che fanno parte della vita
di Fonni. Così troviamo chi circola liberamente a cavallo per le vie del centro,
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Un cavaliere circola nel paese con il suo personale mezzo di trasporto. |
e un po'dappertutto, strumenti e oggetti che appartengono al passato.
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Antico carro che veniva trainato da una coppia di buoi. |
Fonni sembra insomma dibattersi tra l’antico ed il
moderno stentando a prendere la sua via. Troppo ancorato alle sue tradizioni, ma
contemporaneamente assetato di modernità.