Nel museo di Fisica di Cagliari, alla cui visita hanno partecipato diversi soci della Associazione culturale Itamicontas, organizzatrice dell'evento, oltre a tutte
le altre apparecchiature esposte spicca la invenzione di Antonio Pacinotti. Per
chi, come me, conosceva Antonio Pacinotti solamente perché a lui è intitolato il
liceo scientifico di Cagliari è stato interessante scoprire l’uomo e la storia della sua più importante invenzione.
foto di Antonio Pacinotti |
La riporto qui
di seguito così come l’ho trovata scritta su internet in vari articoli tutti
corrispondenti e che è documentata nel Museo con una lettera esposta al pubblico,
nel reparto dove si trova anche la sua invenzione.
In questa lettera Pacinotti spiega come avvenne il fatto |
La macchinetta inventata
da Pacinotti riveste un’enorme importanza perché segna l’inizio dello sfruttamento
a livello industriale dell’energia elettrica: funziona sia come motore a
corrente continua, sia come dinamo.
A contendersi la
paternità sono stati in due, Antonio Pacinotti e Zenobio Gramme.
Le cose andarono in questo modo: in occasione della visita alla fabbrica Froment, in Francia, Pacinotti si trovò
a discutere con i responsabili della fabbrica "sulla possibile
utilizzazione dell’elettricità come forza motrice”, questione che la Casa
Froment studiava da vari anni senza però riuscire ad ottenere nessun risultato industrialmente
pratico. Pacinotti riteneva di aver trovato la via per produrre industrialmente
la sua macchina e non pensò alla possibilità che le persone con le quali
parlava potessero approfittare della sua ingenuità. Invece nel 1871, Pacinotti apprese
che in una seduta dell’Accademia di Scienze di Parigi era stata presentata una
macchina dinamo elettrica a corrente continua dovuta al signor Zenobio
Gramme, e la descrizione dell’apparecchio corrispondeva esattamente a
quella sua, peraltro già pubblicata in qualche rivista scientifica.
Anello di Pacinotti |
Inutili furono la
lettera immediatamente scritta all’Accademia e le innumerevole proteste in più occasioni per rivendicare i suoi diritti. In Francia l'invenzione della dinamo venne attribuita a Zenobe Gramme con un brevetto del 1869. L'invenzione di
Pacinotti ( detta anello di
Pacinotti) fu considerata solo un prototipo al quale il francese avrebbe apportato notevoli variazioni.
Fatto sta che nel 1870 l'accoppiamento della dinamo alla turbina idraulica diede impulso e avvio
alla produzione commerciale di energia
elettrica con tutti i vantaggi ad essa connessi per il suo inventore riconosciuto
e cioè Zenobe Gramme.
A Pacinotti
rimase, purtroppo per lui, la sola gloria per l’invenzione del prototipo e di ciò pare che ne abbia fatto, come è comprensibile, una vera e propria
malattia, nonostante i riconoscimenti ufficiali successivi da parte delle autorità scientifiche e civili. Tra l'altro fu nominato senatore .
Pacinotti a Cagliari
Di Antonio Pacinotti a Cagliari vi sono molti riscontri che indicano tutte le opere compiute o iniziate nei sette anni di sua permanenza in Sardegna
Ecco quanto rileviamo dal periodico on line "Percorsi elettrici":
Pacinotti a Cagliari
Di Antonio Pacinotti a Cagliari vi sono molti riscontri che indicano tutte le opere compiute o iniziate nei sette anni di sua permanenza in Sardegna
Ecco quanto rileviamo dal periodico on line "Percorsi elettrici":
Sullo sfondo si notano la macchina a gomitolo e la Torre dell'Elefante. Il progetto grafico è un lavoro di Alessandro De Rubeis, il disegno è stato realizzato da L. Garau. |
A 32 anni Antonio Pacinotti venne
nominato Professore ordinario di fisica sperimentale e Direttore del relativo
gabinetto all'Università di Cagliari A Cagliari lo scienziato fu fortemente
ostacolato da “la mancanza completa o la insufficienza della maggior parte degli
strumenti necessari ad un corso sperimentale di fisica” (Lettera
inviata nel 1873 al Ministro della Pubblica Istruzione Antonio Scialoja). In
una lettera indirizzata nel 1874 all'Ingegner Oreste Lattes aggiunge: “Ora
mi trovo alla Università di Cagliari così sprovvisto di mezzi che non vedo come
poter realizzare il molto che manca alla incominciata costruzione”.
Per tale ragione lo scienziato chiese di esser sostituito da un supplente per
poter tornare a Bologna. Tuttavia la richiesta non fu accolta e dovette
rimanere nella città, abitando nel quartiere di Castello. Malgrado la insufficienza
dei mezzi a disposizione, riuscì tuttavia a portare a compimento alcune
costruzioni importanti e realizzare diversi progetti.
Nel Duomo
di Cagliari, il 29 Aprile del 1882, celebrò le proprie nozze con Maria Grazia
Sequi alla presenza dei testimoni prof. Giuseppe Missaghi di Piacenza e del
cavaliere Faustino Cannas di Iglesias, rispettivamente Direttore dell'Istituto
Chimico dell'Università di Cagliari e responsabile della Facoltà di Medicina.
Dopo il viaggio di nozze Pacinotti si trasferì definitivamente a Pisa,
abbandonando per sempre la città.
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