Osservando con grande attenzione la fotografia si può identificare nel tondo bianco il viso di un uomo austero, con gli occhi chiusi o, comunque con le palpebre abbassate. La fotografia non è nitida ma se si ha un po' di pazienza si riesce a distinguere chiaramente i contorni del viso e persino di una barba che rimane nascosta dal resto della roccia.
Per chi è poco abituato all' osservazione dei particolari è un esercizio difficile, ma per Costanzo Niola non solo è facile, ma è una vera e propria passione che si manifesta nello scorgere forme particolari in oggetti naturali come pietre, radici, rami, rocce, che altri non percepiscono immediatamente. Lui raccoglie questi reperti e dopo averli trasformarti con semplici ritocchi e a volte anche senza, rendendoli intellegibili a tutti, li cataloga e li colleziona.
E' un po' come fotografare le nuvole quando queste sembrano divertirsi in cielo a sagomare disegni fantastici che spariscono da un momento all'altro e che solo l'esperienza e l'abilità di un artista riesce a carpire con l'obbiettivo ed a fissare sulla carta.
Niola ha una vastissima collezione di reperti curiosi e unici, catalogati, intitolati e supportati da basi che ne esaltano la bellezza e che già sono state oggetto di mostre in diversi centri e in varie occasioni. Sarebbe oltremodo interessante che queste opere di Niola venissero portate alla conoscenza anche qui da noi, magari su iniziativa del Comune di Quartu che dispone di sale adatte ad una importante esposizione.
Chi lo conosce sa che la sua vena artistica non si esaurisce con la ricerca delle pietre o con la scultura dell'ossidiana, ma si esprime anche con la musica, e in certe sue composizioni si rincorrono malinconie e sensi di solitudine provocate dai silenzi dei boschi del monte Arci in cui lui si immerge di frequente.
(foto e articoli sono tratti da: Periodico I:C:M: Intergruppo Cultura Marrubiu - febbraio 2008)
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