flumini nel mondo

martedì 4 dicembre 2007

FLUMINI NEL PERIODO BIZANTINO

L’antica denominazione di Quartu Sant’Elena risale al 14 Settembre del 1862 poiché prima Quartu era anticamente suddiviso in Quartu de susu (superiore) Quartu de sossu ( inferiore) e Quartu Donnicu (demaniale) ossia regale, di patrimonio giudicale. Il primo sembra si possa identificare con Quartucciu, e gli altri due con le due zone di Quartu ( Città e agro). Durante il periodo bizantino di cui testimoniano numerose chiese rurali, Quartu doveva essere un centro religioso di un certo interesse. Una di queste chiese tutt’ora esistenti e la chiesa di Sant’Andrea.
(vedi post S.ANDREA)
Un’altra chiesa bizantina di cui si ha notizia sembra essere stata quella di San Michele di cui sono rimasti i soli muri perimetrali sopra una gibbosità del terreno nelle vicinanze di Capitana quasi sul mare, di fronte a villa Flavia. Tale località era chiamata dal popolo S. Miali ( Felice Cerchi Paba Quartu S. Elena e il suo litorale – Cagliari 1965 )
Una ipotesi molto suggestiva ma priva di documentazione e quindi scarsamente attendibile è quella citata dallo Spano (Lamarmora A. Itinerario – Trad. dallo Spano) che ritiene esservi stata a Flumini la residenza dei giudici di Cagliari.
Comunque in età giudicale il villaggio di Quartu faceva parte del giudicato di Cagliari e con esso tutte le campagne circostanti. (Carta Raspi – Storia della Sardegna pag. 328 Milano 1974 ).
Una costante fissa di tutto il periodo tra il IX e il XV secolo furono le incursioni e popolazioni arabe che spesso giungevano presso le mal difese spiagge di Quartu a fare bottino e a condurre via buona parte della popolazione giovane, per lo più donne, da utilizzare come schiave per gli harem.
Né durante il periodo che vide Pisa e Genova alternarsi nel possesso dell’isola tali incursioni poterono essere eliminate in quanto la popolazione doveva per lo più difendersi da sola dalle continue devastazioni.
Le campagne di Quartu subirono una grave distruzione durante la guerra tra aragonesi e Pisani nel 1327 quando un’armata aragonese ebbe il compito di incendiare i raccolti delle campagne intorno a Quartu per privare la città di Cagliari di ogni approvvigionamento.
Nel periodo tra il secolo XIV e XVI le zone di cui ci occupiamo fecero parte del patrimonio della Real Corona secondo quanto risulta dal diploma di Ferdinando il Cattolico in data 15 Maggio 1507 col quale le ville di Quartu, Quartucciu e Pirri furono incorporate nel patrimonio.
Sempre nel secolo XVI durante la dominazione aragonese vennero erette lungo tutto il litorale delle torri per la difesa della costa , costantemente vigilate da milizie, al mantenimento delle quali doveva contribuire tutta la popolazione.
In particolare l’amministrazione delle torri gravava totalmente sugli abitanti dei paesi vicini al litorale ai quali erano imposte delle tasse sui beni di consumo primari ed erano proporzionali sia alla ricchezza del luogo sia al numero degli abitanti stessi.
I resti di tali torri si possono tuttora ammirare nelle zone di Cala Regina e del margine rosso, nonché lungo le spiagge di Quartu. ( Vedi archivio: Torri costiere)

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