L'uomo è arrivato su Marte con la sua tecnologia. Inizia così una nuova avventura dell'umanità che può paragonarsi a quella già vissuta per la scoperta dell'America. Allora Cristoforo Colombo, partito dal porto di Palos il 3 agosto 1492 impiegò poco più di due mesi di navigazione per arrivare, il 12 ottobre dello
stesso anno, su una terra sconosciuta che egli credeva fosse la Cina e che, sette anni dopo un altro esploratore italiano,
Amerigo Vespucci, descrisse così bene che tutti iniziarono a chiamare quei posti lontani "Terre di Amerigo", e quindi "America"
Oggi, andare su Marte, è più semplice e più sicuro di quello che ai tempi di Colombo affrontavano gli antichi esploratori. Ci vuole un po' più di tempo, è vero, ma calcolando le distanze, la differenza è irrisoria. Inoltre oggi in più vi è il "rover Curiosity" che rivela in anticipo le condizioni di vita che il primo uomo troverà in quel pianeta, mentre in passato i navigatori hanno viaggiato alla cieca, senza sapere a cosa andavano incontro.
Il pianeta Marte, si sa già, contiene acqua e qualche forma di vita elementare per cui tutto lascia supporre che possa accogliere anche la vita umana.I programmi per la discesa su Marte sono già stati fatti e a partire dalla quarto decennio circa di questo secolo, inizieranno le prime incursioni umane.
Quindi la conquista di Marte si profila più semplice di quella che è stata quella dell'America sotto il profilo tecnologico, e l'unica cosa che veramente differenzia le due scoperte sono i costi, molto maggiori quelli attuali rispetto a quelli del passato.
Fotomontaggio del corteo antiamericano organizzato dai marziani (da Il Secolo XIX de 8 agosto 2012) |
Per il resto vi sono poche differenze: l'uomo si munirà di un sacco di semi da piantare nella nuova sconfinata distesa da scoprire e inizierà, dopo aver piantato al suolo la bandiera del proprio orgoglio, l'opera colonizzatrice. Alle prime astronavi che trasporteranno minatori, carpentieri, ingegneri, medici e tecnici vari, seguiranno quelle piene di contadini, allevatori, missionari e donne capaci di creare una stirpe e ambiziose di partecipare alla costruzione di una epopea. In questo secolo l'uomo sarà perciò in grado di ricreare in altri mondi l'ambiente necessario alla sua sopravvivenza e quindi salvare la nostra terra dal sovraffollamento che rischia di distruggerla.
Sarà sufficiente tutto ciò per eliminare i mali che affliggono questo nostro dilaniato pianeta? Nemmeno per sogno! I Paesi Emergenti ricchi e invidiosi e quelli in cui le dittature orgogliose non badano alle sofferenze dei loro popoli ma si inebriano di vanagloria, vorranno anch'esse partecipare alla conquista dello spazio, e
avremo così la corsa su Marte e vi saranno battaglie a colpi di regolamenti internazionali le cui ripercussioni si sentiranno su questa maltrattata terra, e mentre gli stati grandi e gli staterelli piccoli ma potenti , si contenderanno le varie porzioni del nuovo territorio a suon di battaglie marziane, con tutte le armi intelligenti che si continueranno a costruire per la felicità di produttori sempre più tecnologicamente agguerriti, l'Italia avrà anche essa il suo posto. Riuscirà a intrufolarsi in qualcuna di quelle navi spaziali che saranno in circolazione tra non più di qualche decennio e riuscirà anche lei ad ottenere un primato storico: quello di impiantare sul suolo di Marte la prima pizzeria che chiamerà " Da Marte".
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