sabato 26 marzo 2011
In tema di Centocinquantenario dell'Unità d'Italia
IL PRIMO RISORGIMENTO SARDO ( brano tratto dal romanzo I segreti del Presidente di Paolo Maccioni )
" Turismo. Noi vivremo fondamentalmente di turismo.” Rispose Chino convinto.” Accarezziamo l’idea di una nazione formata da Sardegna e Corsica. Accoglierà il turismo internazionale per tutto l’arco dell’anno e non soltanto nei mesi estivi. Sappiamo che d’estate rappresentano un paradiso per milioni di vacanzieri e di sportivi assettati soprattutto di mare. Durante l’arco delle altre stagioni, le nostre isole diventeranno un paradiso per milioni di pensionati europei americani e di tutto il mondo. Potranno trascorrere il loro tempo di riposo, attratti da miti primavere e inverni sopportabili.
Costruiremo un ponte o un viadotto che unirà le nostre due isole. Diventeremo un continente turistico internazionale gestito da pochi, privo di quelle strutture elefantiache che potrebbero farlo soccombere per eccesso di peso.
Si possono costituire consorzi tra albergatori, catene di hotel collegati, associazioni di guide turistiche. Itinerari precostituiti che portino i turisti da un capo all’altro delle due isole. Compagnie di trasporti integrati. Saranno completati i porticcioli e costruiti di nuovi. Le città costiere saranno rese più vicine con battelli che solcheranno i mari ininterrottamente, trasportando i turisti da un capo all’altro delle isole. Saranno integrati i viaggi in mare con le escursioni all’interno...Al fianco del turismo sorgeranno aziende e industrie connesse, alimentari, vinicole, conserviere… Si alleveranno modernamente greggi selezionate e mandrie che produrranno carni e latte di qualità. Non più pastorizia misera e assistita, ma produzione economicamente accettabile e del tutto concorrenziale. Poi industrie veliche, cantieri nautici per piccole imbarcazioni da diporto, e industria del divertimento. Locali, bar, ristoranti, casinò, teatri e ritrovi di tutti i generi. Una nuova Las Vegas marittima ed europea.
Si tratta solo di organizzarci. Si tratta di unire le forze tra noi. Il mare sarà la capitale ideale di questa nuova nazione e sarà il simbolo che rappresenterà la nostra unione. Quello che ha costituito finora l’ostacolo maggiore allo sviluppo, la nostra insularità, diventerà invece la caratteristica vincente. I nostri uomini e le famiglie non saranno più costretti ad emigrare perché vi sarà abbondanza di lavoro per tutti. Incominceremo a vivere veramente il nostro primo Risorgimento. Quello che altre genti hanno vissuto in molte parti del mondo e che da noi invece hanno sempre soffocato "
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