venerdì 10 ottobre 2008

San Valentino di Sadali

Sadali è l’unico paese in Sardegna e tra i pochi in Italia ad avere come Patrono della Parrocchia san Valentino Martire, uno dei primi vescovi della diocesi di Terni che, durante un soggiorno romano, regnante l’imperatore Aureliano, fu imprigionato, decapitato il 14 febbraio del 273 e sepolto al LXIII miglio della Via Flaminia. A Roma il 15 febbraio si svolgevano i festeggiamenti in onore di Pane, Fauno e Luperco, con riti di purificazione dei campi e di fecondità: questi riti, essendo divenuti troppo orridi e licenziosi, furono definitivamente soppressi nel 494, e sostituiti con la memoria di san Valentino del 14 febbraio, attribuendo al vescovo martire di Terni il patrocinio degli innamorati indirizzati al matrimonio e ad un’unione allietata da figli. Da questa attribuzione nacque la leggenda secondo cui san Valentino regalava delle rose ai fidanzati per augurare loro un’unione felice.
Le origini del culto di san Valentino a Sadali sono avvolte nella leggenda. Il mito di fondazione racconta che un vecchio di Nurallao, che girava per vari paesi recando una piccola statua di san Valentino, sostò a Sadali presso una cascata per riposare; al momento di riprendere il suo cammino, non riuscì a spostare la statua, che da allora è custodita e venerata nella chiesa che i sadalesi edificarono in onore di san Valentino. Sotto il presbiterio è stata rinvenuta una fornace romana completamente intatta del IV secolo: l’importante scoperta archeologica quasi quotidianamente richiama a Sadali scolaresche e visitatori.
All'interno, è di notevole interesse storico-architettonico la cappella dell’Assunta, fatta edificare da Don Salvatore Locci (1644-post 1714), il sadalese più famoso, appartenente ad una importante famiglia le cui vicende si intrecciano con la storia della Sardegna, a cui si deve anche la costruzione dell' antico mulino.
A fare da cornice ai festeggiamenti di Sadali per il santo sono il lavoro dei suoi artigiani, le specialità enogastronomiche (vedi sotto), i monumenti naturali (la cascata di san Valentino e di Su Stampu ‘e su Turnu, le grotte Is Janas e Sa Ucca manna), le foreste secolari.

I Culurgionis.

Sono un piatto tipico costituto da ingredienti semplici: una sfoglia di farina di grano rigorosamente duro e un ripieno composto di patate, e a seconda della stagione formaggio pecorino od ovino fresco opportunamente lavorato, menta, pepe, formaggio salamoiato. Il ripieno è racchiuso in piccole sfoglie di pasta creando dei piccoli ed eleganti fagottini che hanno la forma a mezza luna, chiusi a forma di spiga di grano “ a spighitta”, da veloci e precisi movimenti delle dita, senza’ l’ausilio di nessun attrezzo.

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