lunedì 16 giugno 2008

San Sperate

Il paese museo. Il paese delle pesche. Il paese dei murales. Il paese di Sciola. Sono questi gli appellativi più conosciuti con cui si suole indicare questa cittadina ordinata e pulita che dista trenta chilometri dalla costa di Flumini. Percorrendo la SS 131 ( Carlo Felice) in direzione Sassari, al Km. 13 si devia a destra all'altezza della rotonda per Sestu e, seguendo le indicazioni, si imbocca la strada che si snoda, tra serre e frutteti i cui proprietari espongono i loro prodotti direttamente al pubblico, fino al centro del Paese costituito dalla piazza Croce Santa.




Il paese è tutto quello che quei titoli dicono ma è anche molto di più e ciò a causa di una politica che ha rifiutato di trasformare l'agglomerato urbano in una brutta copia di periferia metropolitana, per scegliere invece la strada di un limitato progresso conservatore, nel senso di privilegiare, abbellendole, le caratteristiche originarie pastorali e soprattutto agricole. In virtù di queste caratteristiche, più che dai pochi monumenti, il visitatore viene attratto immediatamente da una atmosfera campestre che promana dagli scorci di case rurali che si intravedono sbirciando negli atri dei portoni, dalle vecchie attrezzature che si notano qua e la per il paese o che si immaginano dietro le mura abbellite da tinte pastello o da murales che imbrogliano la vista con prospettive irreali.
Sicuramente è interessante visitare la Chiesa parrocchiale, oppure il vecchio municipio ( dove ha sede quello che, pomposamente, viene chiamato museo del ladiri), o ancora la villa progettata dal Cima e ancora abitata dai proprietari con la propensione a farne una villa ristoro, o il giardino pubblico in cui vi è il monumento ai caduti, o le due chiese Santa Lucia e San Giovanni, o il vecchio monte granatico ristrutturato e adibito a biblioteca pubblica, ma ciò che incuriosisce è passeggiare per le vie del paese e ammirare gli oltre trecento murales che sono presenti dappertutto. Si respira quindi una atmosfera paganeggiante favorita dalla propensione naturale della gente alla contemplazione e all'arte e che, tuttavia, partecipa attivamente al decoro del paese, infiorendo le proprie case, gli ingressi, i loro balconi, non solo in occasione delle manifestazioni culturali di ogni tipo e in quelle delle numerose feste e sagre ( famosa quella delle pesche che si tiene a Luglio), ma anche nelle semplici occasioni quotidiane, per il solo gusto del bello.
Buona parte di questo risultato lo si deve anche all'opera di Pinuccio Sciola, lo scultore famoso in tutto il mondo, che del suo paese natale ha voluto farne un palcoscenico per le sue opere che si trovano disseminate un pò dappertutto.
Per chi volesse approfondire la conoscenza storica del paese segnalo i seguenti libri:
San Sperate - Il paese La scuola Le persone Il lavoro Le feste. Edito da EdiSar nel 1990 con testi di Assunta e Amalia Schirru e lavoro di catalogazione e ricerca di Vincenzo Porcu.
Il paese di San Sperate e il suo patrono. Autore Monsignor Luigi Cherchi - pubblicato dalla TEA S.r.l. Cagliari nel 1987.

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