mercoledì 16 aprile 2008

Burcei

Immaginate di essere in un territorio montano in cui hanno stabilito i loro ovili pastori provenienti da diverse località che hanno anche cercato di costituire un abbozzo di comunità, compresa la costruzione di una chiesa, abbandonandola successivamente per motivi che sfuggono. Il periodo è il milleseicentonovantadue e ad un certo punto un gruppetto di persone si reca nel villaggio abbozzato e distrutto. Non c'è nessuno a disturbarli e si apprestano a compiere un atto solenne che vuole le sue regole: si tratta della investitura del marchese di Quirra che prende possesso delle terre di Burcei avute per successione dai Carroz. La cerimonia è semplice: il rappresentante del marchese viene accompagnato dai due principali esponenti locali del Regno di Sardegna e dal notaio dentro una casa abbandonata del villaggio e, al momento della sua uscita, gli è consegnata terra, erba, grano e acqua che lui sparge tra le rovine. Poi, davanti ad una forca appositamente allestita, con la spada taglia un ramo appeso sopra, a simboleggiare la disponibilità del diritto di giustizia. Infine viene condotto dentro la chiesa di Santa Maria di Monserrato, dentro la quale si siede in segno di presa di possesso. Questo semplice rito, ricostruito da fonti certe e documentate, insieme a tante altre notizie e curiosità del passato, è descritto nel libro di Gian Giacomo Ortu: Burcei il paese sul crinale, edito da Cuec Editrice nel Dicembre del 2000. In esso vi sono descritte le origini di Burcei a partire dai primi insediamenti di cui si hanno tracce documentali fino ai giorni nostri, con ricchezza di particolari e di citazioni di fonti.





Dalla lettura di questo libro, e anche da altre informazioni, si evince che il primo nucleo abitato risale alla prima metà del 1600. Pare che l’origine di Burcei sia legata alla presenza di un gruppo di pastori stabilitisi nei pressi della sorgente chiamata Sa Mitza de su Salixi, esistente fino a qualche decennio fa proprio nel cuore del paese. Attratti dalla copiosità delle acque dai pascoli abbondanti e dalla salubrità dell’area, i pastori avrebbero impiantato i primi nuclei conducendovi le proprie famiglie. Il nome stesso di Burcei sarebbe legato alla parola Burrei che significa “branco di buoi”. L’aspetto economico moderno non si allontana molto da quello tradizionale. Il lavoro nei campi, ancora praticato, anche se prevalentemente dai meno giovani, è soprattutto teso a soddisfare il bisogno familiare. È la pastorizia a costituire la maggiore fonte di guadagno, anche se, in tempi recenti, si è aperta la strada all’edilizia, caratterizzata dalla laboriosità dei burceresi e la loro bravura nel settore delle costruzioni.

Burcei non offre molti monumenti al turista o al visitatore occasionale. Sebbene vi siano nella sua zona almeno sei nuraghi che possono costituire una attrativa per gli amanti della archeologia e della storia in genere, l’unico edificio da ammirare è la Parrocchiale costruita su progetto dell’architetto Gaetano Cima, che presenta analogie con quella di Guasila. ( Nelle foto sopra: la volta della chiesa e le caratteristiche lampade alle pareti costituite da antiche macine in granito. In quella sotto la chiesa )

La vera attrativa di Burcei, tuttavia, non è rappresentata dai monumenti, che mancano, o da edifici o da qualche manifestazione tangibile della operosità dell'uomo. In questo paese si respira una atmosfera che sa insieme di antico, di vita laboriosa sui campi, di pastori intenti alla custodia delle loro greggi o mandrie, di uomini abituati a riconoscere il loro bestiame con uno sguardo, dalla serenità che sprigiona la vita contadina, agricola e pastorale pur con tutte le sue complicanze e vicissitudini, in una atmosfera che ti solleva facendoti sembrare irreale il passeggiare tra vecchie strade ornate di moderni murales, tra le pietre dei muri che anche essi respirano. Qui possiamo considerare che tutti noi sardi siamo uguali perchè la matrice è la stessa. Il monte, la campagna, il duro lavoro. E qui ci sentiamo a casa nostra. (P.M.)


Santa Maria di Monserrato è la patrona di Burcei è e si festeggia a partire dall' 8 settembre con manifestazioni civili e religiose che abbracciano due settimane. La costruzione ebbe inizio nel 1886 e terminarono nel 1902.

Nella prima e nella seconda domenica di giugno, si festeggia invece Santa Barbara cui Burcei è molto devota. In questa occasione la santa, il cui simulacro è conservato nella parrocchiale di Santa Maria, viene condotta in processione verso la chiesetta campestre a lei dedicata. I festeggiamenti prevedono anche sfilate di costumi tradizionali provienenti da svariati centri.




Oltrechè di manifestazioni a carattere religioso, Burcei è sede di due sagre, occasione per valorizzare i prodotti locali. La più celebre è quella delle ciliegie che si tiene nella prima parte di giugno. In agosto si organizza invece la sagra della capra.

Nessun commento:

Posta un commento