venerdì 9 novembre 2007


FLUMINI
Negli anni che vanno dal 1983 al 1988 Flumini ebbe un Comitato che si prese a cuore le sorti dei suoi cittadini e che intravide la possibilità di percorrere la strada dell’autonomia da Quartu per risolvere i suoi cronici mali.
Al fervore iniziale dei suoi organizzatori non mancò l’appoggio di larga parte della cittadinanza locale, cui seguì un lungo periodo di inerzia durato sino ad oggi.
Ben poche cose da quegli anni sono cambiate: ad un territorio caratterizzato da scorci di autentica bellezza si contrappone una assoluta incapacità da parte della amministrazione quartese non solo di mettere in rilievo il valore ma addirittura di preservarlo dallo sconcio e dal degrado. L’immediata verità che salta subito agli occhi è la mancanza d’amore per i propri luoghi naturali e di conseguenza il disinteresse totale. Basta fare un solo confronto con le cittadine costiere della vicina Corsica per rendersi conto di come potrebbe essere oggi Flumini se solo avesse un buon governo o anche solamente un governo appena interessato.
Le cose sembrarono cambiare alcuni anni fa. Un comitato denominato Civitas formato da persone fortemente determinate e culturalmente competenti si propose di chiedere l’autonomia di Flumini da Quartu, ma il tentativo di arrivare ad un referendum fallì per la mancanza di adesioni necessarie e tutto ricadde nell’inerzia.
Eppure l’iniziativa meriterebbe il successo considerando l'ampiezza del territorio, le origini, le prospettive, le caratteristiche di questa considerevole frazione che va sotto il nome di Flumini.
Vogliamo mettere in rilievo alcuni aspetti fondamentali di questa bella zona con l’augurio che si arrivi presto alla crescita sociale, civile e culturale di Flumini.

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