Paolo Maccioni, Massimo Granchi, Carla Calò |
" Il perché di questo titolo va
ricercato nel carattere della sua protagonista
Edda e vuole significare il suo carattere spontaneo e sregolato, la sua
forza e la sua pervicacia. Caratteristiche che si ritrovano nella pianta del
cappero che riesce a crescere anche negli anfratti assolati delle rocce o dei
muraglioni. Ne abbiamo esempi a Cagliari dove le piante del cappero si
arrampicano nelle mura del terrapieno e
trovano il loro sostentamento negli interstizi delle muraglie calcaree
che lo sostengono .
Edda è la protagonista
assoluta del libro ma non la sola perché anzi il libro è un insieme di
personaggi che ruotano intorno alla sua figura e che hanno tutti una loro
precisa identità. Anche quelli minori, anche quelli che compaiono per una sola
volta alla ribalta del romanzo, anche quelli hanno una loro storia perché
l’autore non si limita a citarli in modo anonimo, ma intorno a loro crea sempre
un contorno, un vissuto. "
Vive in provincia di Siena e
lavora nel settore pubblico della formazione professionale. È sposato ed ha
quattro figli.
Si è laureato in scienze
Politiche a Cagliari, ha conseguito il dottorato di ricerca in Istituzioni e
Società a Siena e si è perfezionato in Media, storia e cittadinanza a Milano.
Ha pubblicato:
Camillo Berneri e i totalitarismi ( Reggio Calabria 2006) e Siena
immagine e realtà nel secondo dopoguerra (Siena 2010) Ha scritto articoli su
riviste nazionali sui temi della comunicazione pubblica e istituzionale, sulla
storia della comunicazione e sullo sviluppo locale.
“Come una pianta di cappero è
il suo primo romanzo.”
Pubblico presente |
Paolo Maccioni presenta il libro |
"Si può osservare il modo accattivante che Massimo Granchi ha nella sua
scrittura e la sua precisione dei dettagli. Non vi è luogo che sia stato
toccato dalle vicende del romanzo che non sia descritto in modo netto e preciso
e con un lampo di personale visione. Così è per Palermo ( pag. 39) Roma ( pag 59) così è per la maremma toscana e
le sue parentesi pastorali e campestri di cui ci dà un saggio ( pag.132 ) così
è per Cagliari di cui Edda ha sempre nostalgia ( pag.45)"
Pubblico in sala |
Enrica Boy legge alcuni brani del libro |
"Scopriamo un’altra Edda. È una
donna infelice e insicura oppure insicura perché infelice, tutte e due le
spiegazioni possono andare bene. Bisogna leggere alcune pagine per capire il
disagio di questa madre che si trova in una città che non le appartiene, alle prese con i problemi del figlioletto che rispecchiano i suoi problemi, per cui si
consolidano in entrambi disagio e infelicità che sembrano non derivare da
nessuna causa ma che in realtà dipendono dal carattere di Edda che sta
rovinosamente precipitando in una direzione
che non avrà più ritorno."
Massimo Granchi e Carla Calò |
La signora Carla Calò Risiede a Quartu. È docente universitaria a Cagliari nelle facoltà
di biologia e farmacia.
È direttore artistico della
associazione teatrale “ Parole rivelate” di Cagliari.
Massimo Granchi a colloquio con Carla Calò. |